La traccia in questione è uno strumentale di elettronica, sample vocali e batteria acustica e tratta in modo inusuale un’ avventura amorosa legata da un rapporto superficiale senza implicazioni morali. Il titolo è riferito a un’ espressione che si usa nel baseball “save a run” per indicare quando un giocatore riesce in qualche modo a impedire all’ avversario di segnare un punto. Significato simile a quello di: “in amore vince chi fugge” in quanto, entrambi implicano la presa di una decisione rapida e importante, per evitare una possibile sconfitta futura. Il concetto, è evocato da una telefonata presente all’interno del brano, in cui l’interlocutore principale, con voce piuttosto sommessa, dispiaciuta ma pur sempre risoluta, decide di lasciare il compagno, evitando così di rimanere coinvolto in una potenziale situazione dolorosa. La “paura di amare” è un classico esempio legato soprattutto alla contemporaneità, oltremodo enfatizzato da una comunicazione breve, piuttosto sterile e distante. Non passa certo inosservato il sample iniziale, tratto da Save a Prayer dei Duran Duran, che si ripete più volte nella traccia. In sintesi, un brano dall’atmosfera malinconica e sognante, specchio dei nostri tempi, basati su copia-incolla, sincretismo e bricolage, ma pur sempre degni di essere vissuti da protagonisti, padroni del proprio destino.
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