"Non si sceglie mai dove inizia il nostro viaggio e se ameremo il nostro viaggio"; quello che si sceglie è
cercare di percorrerlo, trasmettendo quello che succede mentre lo si vive.
Ed è questo il ritratto degli elaflein: caricare gli strumenti, impacchettare le idee e far scorrere la musica
per uscire dall'assordante silenzio dell'abitudine delle nostre realtà, dall'orrore sublime di ciò che suona
bene ma non esprime.
Un centinaio di concerti. Cadute e risalite.
Ci si ritrova a suonare un genere che culla la mente e un attimo dopo urla in faccia parole da sempre
tenute nascoste.
Alt.post.rock; un modo per sentirsi liberi o semplicemente sè stessi, senza imposizioni, senza strade
predefinite, senza badare troppo ai cartelli stradali.
A guidare è una sensazione, uno stato d'animo nascosto che urla dentro di noi, totalmente lontano dalla
quotidianità delle nostre vite, la nostra voglia di suonare, lontani anni luce da tutto... ma anche cosi vicini
a chiunque abbia voglia di ascoltare.
Rabbia. Emozioni. Un album.
"Tra Tavolini Troppo Vuoti" è tutto questo: caduta e risalita, compressione e decompressione, contrazione
e rilascio, costrizione e libertà.
Le influenze più disparate, strumenti che esplodono in un orgia di suoni, dolcezza e distruzione per colpire,
Per trasmettere qualcosa che anche solo per un momento possa essere nostro.
"Tra Tavolini Troppo Vuoti" è il nostro modo di esprimere in musica questi anni cosi incerti, inquieti, ma allo
stesso modo cosi pieni di celata bellezz
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L'articolo Biografia elaflein di elaflein è apparso su Rockit.it il 2014-11-20 21:37:08