Descrizione

“Per noi questo album è il mondo a misura di bambino: gli spigoli ci sono ma sono protetti, gli spazi sono tutti da esplorare, la linea d’orizzonte è un segno a matita e i confini tra noi e il mondo si perdono. Perché siamo dentro alle canzoni e lì ci sentiamo al sicuro. E’ un’opera per noi matura, a lungo pensata e voluta. E’ l’urgenza di buttare fuori le melodie, le sfumature e le intime prospettive che si sono accavallate in mesi ed anni, durante e dopo i live de “Il topo che stava nel mio muro”; la necessità di utilizzare i colori in maniera più consapevole e di tracciare una linea rispetto a quello che abbiamo suonato e vissuto fino ad oggi.
Sulle parole, dice Giorgio: “Ho scritto testi di una vita intera, pieni di ricordi, tentazioni e sensazioni persino inconfessabili. La consapevolezza di non potermi più lasciar sfilare tra le mie stesse dita l’unica vita che avevo, mi ha autorizzato finalmente a viverne una tutta nuova. E mia. Non a caso i testi sono nati in treno, aereo, taxi, o in qualche sala di qualche hotel. In fuga, fuori dalla gabbia, giù dal ventre, insomma. Poco dopo sarei finito (come tutti) davvero ingabbiato in pochi metri. Questa osmosi irrisolta tra me e l’altro, tra protezione e costrizione, tra mettere me al primo posto e peso sacrale del giusto è stato il “qui ed ora” dei brani. Forse per questo scopro solo ora che sono pieni di immagini religiose e senso dell’ineluttabile”.

Credits

Musiche: Daniele Mantegazza
Testi : Giorgio Scorza
Produzione artistica: El Santo Rec: Pasquale De Fina e Filippo Slaviero, Officine Meccaniche Recording Studios
Rec vox: Pasquale De Fina, Volwo Studio e Rainfrog Studio
Mix: Pasquale De Fina, Volwo Studio e Rainfrog Studio
Mastering: Davide Peri, Angelina Mastering Studio

La band:
Giorgio Scorza: vox
Daniele Mantegazza: vox, chitarre
Riccardo Spina: chitare, mellotron, minimoog, electric piano
Lorenzo Borroni: batteria e percussioni
Lorenzo Carnaghi: basso
Stefano Gulani: fisarmonica, concertina

Ospiti:
Pasquale Defina: chitarra, noise, drum machine in 18 Agosto
Roberto Romano: sax, clarinetto e fiati in Skin, Se la sete deve bruciarmi, La voce che ho in corpo, 18 Agosto.
Davide Ferrario: programmazione, drum machine e synth in La voce che ho in corpo

Graphic project: Giorgio Scorza
Grafica: Camelia Bezzola

Promo: Kerosene Promo Gang - Salvo Ladduca - s.ladduca@live.it

℗ & © 2021 VICEVERSA RECORDS

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