The Scomposer:
Si scrive Empatee du Weiss. Vuole essere Empathy Device. Un ordigno, uno strumento empatico che viaggia tra musicisti e ascoltatori, con l'ambiguità sempre presente tra chi sia il mittente e chi il destinatario. Musica, adrenalina, risate, emozioni che vengono scomposte e ricomposte sfociando in una candida empatia, così come l'unione dei sette colori della luce si miscela perfettamente dando vita al bianco. Scomposizione che dal nostro primo live ad oggi abbiamo provato a giostrare in ogni brano, cercando di stupire e coinvolgere chi ci ascolta. Senza parole né testi nelle nostre canzoni, abbiamo lasciato spazio in questo booklet a tutti coloro che volessero interpretare a loro piacimento uno dei nostri brani, utilizzando poesie, quadri, illustrazioni, racconti e fotografie.
Titolo più giusto non ci poteva quindi essere per questo nostro primo disco: “The Scomposer”.
Una scomposizione del colore, della musica, dell'arte...ogni concetto da lasciar intendere come ognuno meglio crede, così come ognuno è sempre stato libero di interpretare il nostro nome a suo piacimento.
Suoni strumentali in continua sperimentazione, fra influenze socio-musicali, trovano una quasi completezza d'essere nello ska jazz,con una variante jam, riuscendo a cogliere piccole sfumature di ska, reggae, jazz, manouche e gipsy, in un incontro non facilmente descrivibile, ma di grande impatto musicale, spettacoli da ballare e da curiosare, lasciandosi trasportare dalle atmosfere che si vengono a creare per empatia fra il pubblico e i musicisti entrambi attivi partecipanti all'orgia musicale.
The Scomposer
Empatee du Weiss
Descrizione
Credits
Andrea Calcagnini alle chitarre e effetti.
Samuele Riva al basso elettrico e al violoncello.
Davide Ferretti alla batteria e al percuotibile.
Alessandro Finotto al sax tenore e al sax soprano.
Daniele Nasi al sax contralto e al sax tenore.
Daniele Rapisarda alla tromba e alla simpatia.
Matteo Ranellucci al tastieristico e tastieribile.
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