Il significato dell’Indaco è il paradigma del nuovo disco di En?gma disponibile dal 14 ottobre con distribuzione Artist First. Nella subcultura new-age i nati tra gli Anni '60 e i '00 si dice possiedano una speciale aura di colore Indaco, questa particolare caratteristica contraddistingue la loro diversità tramite particolari caratteristiche soprannaturali e non. A quelli che saranno poi gli "adulti indaco” è affidata l’evoluzione futura dell’umanità, tramite punti di rottura del pensiero, come l’artista si prefigge di fare musicalmente. Il colore indaco, nella cromoterapia -ad esempio-, trasmette la tranquillità durante la malinconia e induce invece al caos chi lo rifugge; rappresenta inoltre il colore del sesto chakra, nonché il terzo occhio, quello che aumenta la percezione, infatti non a caso questo colore rappresenta risveglio interiore e spiccata spiritualità.
Questo il concept che attraversa le dodici tracce del nuovo lavoro del musicista sardo, che per questa seconda prova solista si è messo nuovamente in gioco. Questa volta Marcello oltre che vivere i testi e la musica a 360°, si è immerso nella produzione esecutiva e nella cura di tutti gli aspetti discografici e promozionali che vivono e respirano dietro un album.
Il disco di En?gma è un viaggio attraverso questa particolare atmosfera: dall'intro title-track Indaco con un ritmo decisamente movimentato, si passa al lato aggressivo ed esoterico di Rapa Nui; si scende nei bassifondi intimi e più pacati di se stessi con Eco, sfociando nella malinconia di River Phoenix; la spiccata sensibilità tipica del bambino indaco, non può che comportare l’avere una nemesi femminile, la storia infinita di Musa; il lato romantico però fa spazio alla ferocia e alla critica di Lula, unico brano dove l’artista ammutolisce la coscienza in favore di un pensiero “cattivo” ed anarchico; il suono si fa di nuovo rapido, frenetico, veloce e quindi elettronico in Labirinti, brano-viaggio nella testa dell’autore con riferimenti “urbani” come fossero pensieri strutturati; si respira molto con lo skit, così da tornare ad un suono classico con l’unico brano suonato da musicisti veri e propri, Prendi Me, crudo e malinconico story-telling sul suicidio; ma si può andare Oltre la morte, perché non finisce tutto con essa, perciò si finisce per sdrammatizzarla con un flusso di scrittura scanzonata ma ricco di flow, com’è Haka, chiudendo con “l’irriverenza sconcertante” del lato umano di chi è sempre In ritardo.
Il disco è stato curato nella direzione artistica dallo stesso En?gma e da Kaizén-Gabriele Deriu, che apporta il suo contributo a 360 gradi nel progetto, registrando anche tutto il disco nello studio personale dello stesso En?gma". I produttori sono Valentini, Wsht, Noia rapper e producer che da molti anni collabora con En?gma sin dalle prime battute e che nel cd firma due beat ed è ospite anche al microfono, Kaizén-Gabriele Deriu firma la strumentale dove è presente il feat dell'mc romano Gemitaiz; poi Prez Beat, Marz, Marco Zangirolami e il trio di musicisti del brano Prendi Me composto da Marco Manueddu al basso, Salvatore Desini alla batteria e Gabriele Deriu al piano e all’arrangiamento.
TRACK BY TRACK
1 - Indaco (prod. Valentini): title track del disco, che introduce il concept dei “bambini indaco” tramite un beat serrato e una voce cupa, ma, aggressiva.
2 - Rapa Nui (prod. Wsht): mistero, misticismo ed esoterismo, condiscono un pezzo incalzante che vuole far intendere all’ascoltatore il ritorno di En?gma nella sua sfumatura più particolare.
3 - Eco (prod. Marz): la strumentale di Marz ha evocato profondità ed apnea nello scrittore, che va ad inabissarsi in certi pensieri che risultano alla propria mente quasi ridondanti, il timbro basso va quasi a rispettare questa atmosfera.
4 - River Phoenix (prod. Kaizén-Gabriele Deriu / feat. Gemitaiz): il richiamo all’attore scomparso (talento mai sbocciato del tutto a causa della prematura scomparsa, ma, già molto promettente dal punto di vista recitativo ed espressivo) rappresenta i brutti momenti che possono scaturire da certe condotte di vita, momenti che possono portare quasi al perdere se stessi.
5 - Musa (prod. Wsht): continuo di Bugie Bianche, brano d’amore dell'album Rebus (2013) nonché cavallo di battaglia di En?gma, che racconta ancora le emozioni di una storia mai finita nella sua testa, ma con occhi ovviamente differenti e forse più distaccati dai quali ne consegue un atmosfera meno triste, e quasi più di accettazione della realtà.
6 - Lula (prod. Prez Beat): En?gma zittisce la coscienza, attiva la modalità anarchica e mitraglia graffiante senza pietà su un beat classico e rude di Prez Beat.
7 - Labirinti (prod. En?gma. e Marco Zangirolami): questo è il viaggio nella testa dell’autore, tramite metafore urbane. La canzone risulta strutturalmente atipica, ed il cantato sulla drum’n’bass strizza l’occhio all'approccio poliedrico tipico di En?gma.
8 - Radio Scano (skit): piccole gocce estratte dall’oceano di messaggi vocali su wazzup negli ultimi due anni.
9 - Prendi Me (basso: Marco Manueddu / batteria: Salvatore Desini / piano, arrangiamento e programmazione archi: Kaizén - Gabriele Deriu): story-telling toccante e struggente sul suicidio di due personaggi. Laddove il rap tende a dire poco e ad autocelebrarsi, l’artista vuole sottolineare col suo racconto, che fuori nel mondo vero, certe persone non reggono una realtà di sofferenze che le sovrasta, e preferiscono accogliere la morte.
10 - Oltre (prod & feat. Noia): due amici che finalmente si ritrovano nella vita al microfono, rappano intimamente sull’oltrepassare anche la morte con la scrittura ed il pensiero.
11 - Haka (prod. Noia): alto livello di flow carico e caldo, con una scrittura atipica, ma, quasi scanzonata nel proprio flusso di coscienza.
12 - In Ritardo (prod. Ros): la rappresentazione scherzosa di un fastidiosissimo difetto, tramite irriverenza ed un velato retrogusto malinconico di chi non vorrebbe essere tale.
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