Provate a prendere tutti gli artisti che vi piacciono, studiatene i linguaggi e mettete al mondo delle canzoni, dall’idea iniziale alla loro distribuzione.
Parola d’ordine: do it yourself , (s)comodamente da casa, scavalcando episodicamente i recinti dei generi dal blues allo ska, dalla dance-punk all’ambient, dalla synthwave all’hard rock, dal rock ‘n roll al trip-hop.
La Camera è il tema dell’album, intimo luogo in cui si traducono in musica diverse associazioni mentali animate attraverso l’Elettronica del computer. Tra i momenti di svago, studio e riflessione di ogni giornata, hanno preso vita anche i testi cantati, in un compendio di pensieri legati ad entità del passato, al tempo infruttuoso nel presente e al futuro davvero incerto.
Tra i numi tutelari dell’album troviamo Bowie, Zappa, Brian Eno, Mike Patton, ma si attinge anche dal cantautorato italiano più celebrato (i primi Vasco Rossi, Rino Gaetano e Battiato) e quello mai troppo celebrato di Piero Ciampi, Faust’o e Flavio Giurato.
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