Descrizione

A quiet day è un disco strumentale vicino, sia per impostazione compositiva che per sonorità e strumentazione, alla musica classica, con qualche minimo e appena percepibile sprazzo di elettronica.
Nasce sulla scia delle sonorità lievi di “All’improvviso. Canzoni lievi” essendone quasi un proseguimento sonoro senza l’ausilio delle parole. Non a caso il penultimo disco si chiude con un “Finale aperto” che contemporaneamente chiude il disco ma lascia una porta aperta verso il suo stesso sviluppo, che è proprio A quiet day, musica sfrondata dalle parole.
Se in “All’improvviso. Canzoni lievi” c’è un alternarsi di oscurità e luce, in A quiet day vi è invece un continuum tra queste due polarità, con prevalenza della luce, che riesce a fare capolino anche nei momenti notturni.
Il disco intende evocare l’arco di una intera giornata, tanto che si chiude con gli stessi suoni di apertura, proprio a rendere la circolarità del susseguirsi delle giornate.
E’ diviso in sei parti, corrispondenti alle parti della giornata, dall’alba alla notte. I titoli sono in inglese per corrispondere al suo maggiore respiro internazionale e, aggiunge l’autore, “perché, considerando che la mia pronuncia anglofona non è molto buona, ed essendo un disco senza neppure una parola cantata, è l’unica occasione che ho di poter fare un disco in inglese”.
La particolarità del disco è che le singole parti sono state tutte sia composte che registrate nel preciso momento evocato dal titolo del singolo brano. Compreso Sunset, per la cui composizione e registrazione l’autore è rimasto sveglio attendendo l’alba.
Il disco scorre via in modo sereno, coerentemente con il titolo che già di suo evoca una giornata tranquilla e quieta. Ci sono alcuni momenti di inquietudine, soprattutto durante la notte, e punte di malinconia, soprattutto al tramonto, ma si risolvono sempre in una armonia il cui scopo è evocare e mettere in contatto la profondità del proprio essere con il lento e continuo trascorrere del tempo.
L’ascolto di A quiet day, proprio per la sua libertà sonora e l’affrancamento dalle parole, può fare da colonna sonora a vari momenti della giornata. Se ascoltato per intero, come l’autore suggerisce - dura anche poco, 26 minuti circa - se ne può uscire rasserenati e leggeri, con la voglia di risentirlo, prendendo quel tempo che pare essere sempre più negato e ridotto.
Anche A quiet day, in definitiva, concorre, insieme a tutta la produzione musicale, videonarrativa e saggistica di Vincenzo Greco (di cui è in uscita per Arcana il libro “Il tempo moderno e i suoi inganni. Riflessioni critiche in musica: Ferretti, De André, Battiato, Waters”) a creare il nucleo fondante del suo messaggio artistico finalizzato alla critica del moderno e della deriva verso l’iperconsumismo capitalista e al recupero della dimensione umana, emozionale e spirituale attraverso domande, provocazioni, percorsi e qualche risposta fatta anche di silenzio.

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