Don't Bother

Don't Bother

Feexer

2022 - Rock, Alternativo

Descrizione

Urgenza e lassismo. Riff distorti accanto ad arpeggi acustici minimali. Frequenze basse abitate da sintetizzatori ingombranti e pianoforti primordiali più simili a carillon. Feexer, al tempo stesso moniker dell’artista e produttore modenese Manuel Ciccarelli e nome della band, ama mescolare gli opposti. Senza l’obiettivo di ottenere un determinato sound, ma perché questo lo aiuta a creare canzoni. E questo vorrebbe essere l’album “Don’t Bother”: un insieme di canzoni, in grado di avere ognuna vita propria.

Feexer nasce nel 2017 con la pubblicazione di un demo-album chiamato “Headed To”, che ha rappresentato l’inizio di un percorso di sperimentazione di suoni e alchimie, in grado di raccogliere l’esperienza passata dell’artista all’interno della scena alternativa italiana e alimentando la volontà di esplorare un percorso più personale e intimistico.

La quarantena, la pandemia, hanno reso la necessità di esprimersi dell’artista una vera e propria urgenza. Radicando la certezza di avere qualcosa di importante e impellente da dire, nonostante le difficoltà in cui versa il mondo della musica. Da quel momento, oltre a terminare di comporre l’album e alla luce delle difficoltà di chi nel settore aveva fortemente apprezzato i suoi demo, Feexer ha deciso di occuparsi della produzione del suo album d’esordio in studio in prima persona.

La creazione di “Don’t Bother” si è in breve tempo trasformata in un centro di gravità importante anche per altre figure: diversi artisti della scena locale modenese hanno deciso di dare il loro contributo, ognuno nel proprio ambito. Il video del singolo “What It Takes” è stato girato in quello che ha rappresentato per anni una Mecca della scena alternativa locale, lo Zeta Factory di Carpi, e a curare la sua produzione sono stati alcuni degli artisti locali più stimati dalla stessa band, che sono al tempo stesso musicisti, artisti del mondo del teatro e professionisti della produzione video, ovvero Paolo Viesti e Joba della band Timecut assieme al regista Roberto Zampa. Giuseppe Bassi (dysFUNCTION Productions) ha inoltre accettato di aggiungere il suo tocco a quello che era un prodotto ormai in fase molto avanzata, con rispetto verso quanto creato fino a quel momento e intuizioni che si sono rivelate perfettamente complementari e in grado di innalzare la qualità del lavoro a un livello superiore.

Ancora più importante è stato l’ingresso nella band del batterista Stefano Mazzoli, col quale Manuel Ciccarelli ha condiviso il palco quando erano membri della band Zeroin e che ha contribuito in maniera fondamentale alla stesura finale del disco. Una fusione artistica che avrà un forte ruolo nei prossimi lavori della band.

Da tutto questo nasce “Don’t Bother”, che al contrario del senso letterale del titolo è un inno a non lasciare scorrere le cose, un elogio all’azzannare la vita, soprattutto quando è lei a urlarci contro. Ma è anche il prodotto di un mondo, quello da cui proviene Feexer, che forse ha avuto troppo poco risalto dopo i ridenti anni Duemila. La musica alternativa italiana non è mai stata così internazionale e così in forma. Forse, semplicemente, non se ne rende conto.

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