E’ il nostro nuovo progetto, un misto di post hardcore/rock, una cavalcata post noise psichedelica.
Non a caso i numeri che compongono il titolo sono la data del giorno designato da molti per costituire l’inevitabile “fine del mondo”, dato che la costruzione di questo EP si colloca all’interno di una simbolica fine di un’ epoca per la band, per arrivare a una rinascita.
Ciò si intreccia con il concetto di base di queste nuove tracce: FUTURE, PAST, PRESENT, ovvero l’ordine del tempo stesso stravolto, il mondo abbandonato nell’immaginario di un futuro sempre più oscuro, un passato che non riesce a illuminarci per migliorare e il presente, l’unica cosa che esiste veramente. Nelle parole sono esposti concetti universali attraverso un approccio personale, intimo, la musica trasporta in uragani e calme apparenti, con chitarre pensanti e voce urlata, un suono deciso e duro che a tratti risuona melodioso per poi finire con un’incalzante crescendo, che lascia figurare ipotesi positive, senza dimenticare le responsabilità di ognuno di noi , il proprio fondamentale ruolo all’interno dell’umanità.
Ritrovare la spiritualità, non solo la ragione, per capire una realtà in cui il cambiamento, di qualunque tipo, avviene con uno scopo evolutivo intrinsecamente positivo, anche nel caso della fine dell’umanità o della vita sulla terra. Un evento che ai nostri occhi appare tragico non potendo comprendere le possibili letture del concetto di evoluzione o di vita, due costrutti fortemente umanizzanti.
Comprendere il valore positivo di cambiamenti ai nostri occhi negativi richiede la negazione dei costrutti umani a cui affidiamo la validità del nostro operato terrestre, una presa di coscienza che ci avvicina alle stelle più di ogni costruzione, più di ogni religione.
Anche se la nave sta naufragando e il cielo in tempesta ci trascina verso voragini immense, in quel momento di follia trovando un attimo di pace eterna, guardando il cielo ci saranno sempre le stelle... e cominceranno a brillare con disperato bagliore.
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