"Ritmi dilatati all'insegna di una downtempo espansa fino agli estremi di un languore ritmico di stampo delirante-ipnotico, rumori ambientali, echi filtrati di voci che sembrano provenire dalla stanza accanto, sussurri ipnagogici e drone lisergici e subumani. Il suono pesca a piene mani da una lounge-music orfica, è un po' come se fosse la colonna sonora ideale per un letargico aperitivo borroughsiano sulla terrazza assolata di un tramonto post-moderno e surrealista. Qualche riverbero post-industriale qui e là, bassi rarefatti dal labile sapore funk, gelo da spazi siderali e calore languido".
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