Perché: perché un progetto musicale è tra le espressioni artistiche più complete che esistano. Suono che colpisce il cuore di chi ascolta, testi che si connettono alla mente, video e concepts estetici ed un profondo immaginario narrativo.
Influenza musicale: dividerei i miei “periodi musicali” in 3 frasi. Al liceo, quando studiavo chitarra elettrica, ascoltavo principalmente rock, in tutte le sue infinite forme. Quel periodo mi è servito a capire come creare musica, come comporre le parti di un pezzo partendo da un’idea. Poi ho scoperto i The 1975 (sicuramente la mia band “del cuore”), l’importanza della voce, dei testi e dello stile del cantante. Mi sono avvicinato sempre più alla musica pop, ma sempre ricercando nella musica una sorta di timbro caratteristico dell’artista che lo rendesse fuori dal comune. Infine, da un paio d’anni, il mercato musicale è stato sommerso da quel nuovo modo di produrre musica che si chiama “trap”: sono tornato a prestare attenzione agli elementi ritmici di un pezzo, ed ho imparato a produrre i miei beat. Drake ha delle produzioni assurde, non mi stanco mai di ascoltarle. Post Malone è diventato in meno di un anno uno standard per tutta l’industria musicale, l’idea di piazzare la voce calda di un buon cantante su beat super moderni è stata geniale.
Influenza bonus: recentemente ascolto moltissimo No Rome, un artista filippino che ha fatto uscire un paio di EP, ma sta preparando il primo CD. Non saprei nemmeno definire il suo genere: produzioni vocali eccezionali su basi elettroniche, ma il tutto è totalmente eccentrico e fuori dal comune. Ascolto una traccia per 10 secondi e sono totalmente in balia della musica.
Ingredienti base: per me ogni pezzo è come un quadro, c’è un certo spazio e l’artista ed il compositore lo riempiono a piacimento.
Focus: i sentimenti, non si può fare musica prescindere da quelli.
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L'articolo Biografia FLWR di FLWR è apparso su Rockit.it il 2020-02-18 21:40:11