TYMAH, la nebbia" è il primo disco di Forse Danzica e nasce sulla tratta regionale di Trenitalia Milano - Bergamo immaginando la steppa lungo l'infinito percorso della Transiberiana: le intere spese di produzione sono state coperte dai soldi risparmiati negli anni in un salvadanaio per quel viaggio reso impossibile dalla follia attuale del mondo. Tutto si è trasformato in un percorso a ritroso nel dolore, nell'apatia, nella paura della morte e dell'opprimente rifugio della nebbia dei nostri luoghi.
Nel disco emergono e vengono approfondite le principali influenze di Forse Danzica: da un lato l'approccio cantautorale alla forma canzone, dall'altro le lunghe frequentazioni personali nei mondi di metal e new wave. Il disco è da immaginarsi come un viaggio andata e ritorno in cui si sviluppa la negazione di un romanzo di formazione: l'unico insegnamento è che non esistono risposte alle domande esistenziali, ma esiste solo l'incoscienza di viverle. Gli spazi sterminati vissuti o sognati, la nebbia invece opprimente e avvolgente allo stesso tempo che funge da alibi alla vita si intrecciano e sconfinano gli uni nell'altra fino a negare ogni alternativa: la fuga porta ad altra fuga, l'amore è un inganno o al massimo un breve sollievo, e le uniche armi che rimangono solo ironia, rivendicazione e senso di appartenenza a persone e luoghi.
TYMAH, La Nebbia
Forse Danzica
Descrizione
Credits
Matteo Rizzi: Voce, cori, chitarra acustica, sintetizzatori, basso, chitarra elettrica
Marco Boffelli: cori, sintetizzatori, basso, chitarra elettrica
Omar Ghezzi: Batteria, percussioni
Roberto He: voce in "Padania Paranoica"
Antonio Pio Bisceglia: voce in "Milano Couchette"
Daniele Capoferri: sintetizzatori e chitarra acustica in "Autocad" e "Helsinki".
Francesca Sevi, Chiara Belletti, Arianna Puccio, Francesco Caprai, Dario Pasqualini, Francesco Tribbia Azzola, Dario Pasqualini: coro in "Transpadana".
Nonna Agnese Trezzi: voce in "(agnese)".
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