IKI – Bellezza Ispiratrice (ft. Paolo Fresu) è il secondo singolo che dà il nome all’album in uscita, ed è un brano, come si comprende dal titolo, ispirato alla bellezza della musica ed ai suoi legami tra i generi e gli artisti.
Infatti, questo brano testimonia la fissazione discografica della collaborazione tra il giovane pianista/compositore Francesco Cavestri e Paolo Fresu, uno dei più grandi trombettisti italiani di sempre a livello internazionale. Questa partecipazione aggiunge ulteriore valore al brano, attraverso un incontro generazionale che unisce presente e futuro. Cavestri e Fresu hanno sugellato la collaborazione presentando insieme il brano in uno dei più importanti festival a livello internazionale: Time in Jazz in Sardegna.
Il singolo si apre con una melodia soave, dolce, in cerca di una risoluzione che tarda ad arrivare e che, pure quando arriva, lascia lo spazio a un movimento ulteriore che anticipa la ripetizione del tema, cui segue la voce di Miles Davis (00:38 - 00:43) che introduce il dialogo improvvisativo tra Paolo Fresu e Francesco Cavestri. La melodia che si ripete denota la ricerca di un proprio linguaggio che ti renda unico rispetto agli altri. Questa ricerca di unicità rappresenta un tratto emblematico della nostra generazione, dei giovani che perseguono un sogno, una vocazione; che vivono la necessità di trasmettere sotto forma d’arte quello che sentono e vedono del mondo, di trovare il proprio significato attraverso una concezione estetica ed ideale.
Ed è proprio questa ricerca costante di innovazione ed evoluzione che lascia spazio nella seconda parte del brano a un mondo elettronico, all’ingresso di un groove diverso e di un’atmosfera sonora inedita (1:36 - …).
Il breve estratto di un’intervista a Miles Davis è un tributo a colui che più di altri ha vissuto la sua carriera artistica alla ricerca del suono del futuro, anticipando spesso i grandi cambiamenti nella musica jazz e non solo.
Come spesso accade nei brani di Cavestri, al termine della sezione più movimentata, che rappresenta il flusso creativo della ricerca, si ritorna alla quiete meditativa, a quella melodia che ha aperto il brano e che possiamo ascoltare ad occhi chiusi, lasciandoci accompagnare fino alla fine della musica.
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