Fatto salvo il brano d'apertura, introduzione poetica e insieme manifesto di intenti del progetto stesso, "Il Castello" è un album di musica strumentale per sole chitarre elettriche (impegnate anche nell'esecuzione delle parti elettroniche e percussive), registrate e processate con l'ausilio di una Digital Audio Workstation. Ideato come musica per un balletto, con liberi riferimenti letterarî a Kafka e Carroll (e lo spettro di Sade), l'album è caratterizzato da tinte cupe, atmosfere spesso claustrofobiche e angoscianti, sonorità abrasive. A queste si contrappongono squarci lirici, silenzî per fruscii elettronici, gli echi atmosferici di musica quasi cinematografica dei Labirinti, suonati su chitarre "preparate". Come suggeriscono alcuni titoli l'album riprende una concezione quasi classica della composizione (Toccata e Ricercare, Ripresa, Finale), ma lo fa in un contesto di spigolosità e rumorismo che richiamano il post-punk e l'industrial, senza in realtà abbracciare nessuno di questi generi.
La copertina è un dipinto ad olio su tela dell'artista stesso.
Il Castello
Francesco Bosa
Descrizione
Credits
Composto e registrato da Francesco Bosa.
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