Descrizione

Con "A piedi nudi" ho cercato innanzitutto di creare un percorso coerente, che avesse un disegno d’insieme e sapesse creare una fusione ideale tra la musica e le sue liriche. Le canzoni tracciano la giornata di un uomo che idealmente si sveglia bambino, matura, invecchia e muore come il giorno che lo accompagna sullo sfondo. Di quel giorno è al contempo protagonista e spettatore. Il filo rosso è l’amore, come motore di questa giornata-vita; la ricerca, la necessità e la perdita di esso è ciò di cui canto. Ciò che rimane sono queste canzoni, “uccelli che migrano in ritardo” come canto in “Cammino da solo”, pezzi di memoria a se stanti in cerca, forse, soltanto di una condivisione. Il disco attraversa sonorità acustiche ed ariose impreziosite da strumenti che si radicano nella storia del nostro Paese, così come la lingua, che conosce registri diversi, come diverse sono le età che le canzoni rappresentano. Con il titolo A piedi nudi volevo riprendere un’immagine che avesse alle sue spalle un immaginario collettivo ma rimanesse aperta a differenti livelli di lettura e ognuno potesse così interpretare a suo modo. A piedi nudi perché è per me insieme l’immagine iconica della ricerca dell’essenziale, dunque, come contatto con la natura, continuità con ciò che ci circonda e su cui, appunto, poggiamo i piedi. Ma anche A piedi nudi come scelta radicale di vivere senza protezioni. Camminare a piedi nudi non ti concede sconti: dell'erba senti la morbidezza e la freschezza, dell’asfalto senti il calore fino a scottarti, dei sassi la durezza e spigolosità. Via via la pelle diventa più dura. I piedi si consumano.

Credits

Registrato da Luca Lago e Matteo Marenduzzo nel corso dell’anno 2012/2013 al Soviet Studio di Cittadella (PD).

Musica e liriche: Francesco Cerchiaro
Produzione artistica, mix e mastering: Luca Lago
Arrangiamenti: Luca Lago e Francesco Cerchiaro

Francesco Cerchiaro (voce, chitarra acustica, armonica, pianoforte); Luca Lago (chitarra acustica ed elettrica, hammond, ukulele, harmonium, mandolino, percussioni, cori, suoni fantasma); Andrea D’Amato (fisarmonica, pianoforte, cori). Paolo Trolese (batteria). Hanno partecipato alla realizzazione del disco anche: Matteo Marenduzzo (chitarra elettrica in “Filastrocche per bambini”); Roberto Ferro (trombone in “Il mio cane in una stanza”, “Rebecca”, “Ultimo valzer a Teheran”); Giampietro Mella (DADAArt) (tromba in “Diario di famiglia”, “Rebecca”, “Ultimo valzer a Teheran”); Elena Zatta (violini); Soviet Ladies (cori in “Notturni”).

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