Cinque brani strumentali, con il violino al centro come narratore e sviluppatore di storie sonore; minimalismo, loop, suoni mediterranei e sonorità filmiche con improvvise virate prog rock in cui è sempre il violino a cambiare pelle. Un violino protagonista come narratore di racconti che si evolvono in modo sempre inaspettato ora traendo spunto da moduli ritmici, ora da intuizioni melodiche. Il suono diventa mezzo per costruire atmosfere e immagini scaturite dall’intuizione del violinista compositore, che sfrutta e vive in modo trasversale le attitudini del suo strumento, ponendo al centro del linguaggio la costruzione, senza mai perdere il gusto per l’improvvisazione. C’è l’idea del viaggio legato al sogno che alla fine si scontra con una realtà concitata, contraddittoria e imperfetta. Un disco libero per scrittura e produzione che nell’ultima traccia ci regala un lieto fine, sognante, melodico ed emozionale. Un lavoro che sfida il ritmo delle nostre vite con brani dilatati in cui la prima regola è non avere fretta e lasciarsi attraversare da un’idea, semplice, efficace e lineare che va ripetuta a oltranza. Flow è una ruota che gira, una palla che rotola.
FLOW Vol.1
Francesco Incandela
Descrizione
Credits
Francesco Incandela (violins, electric tenor guitar,synth) è stato affiancato da Luca La Russa (bass), Vincenzo Lo Franco (drums) e Simona Norato (voice in “Oversound” e keyboard in “Drumatic”). Il brano è stato registrato e prodotto da Angelo Di Mino e mixato da Valerio Mina al Blackstar Recording Studio di Milano, e masterizzato da Alessandro “Gengi” Di Guglielmo all’Elettroformati di Milano.
La copertina del disco raffigura uno scatto tratto dalla serie “The Ebb Tide” del fotografo e artista palermitano Pietro Motisi: l’immagine è stata immortalata in Galles, lungo il fiume Usk.
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