Alle soglie dell’Aurora
Definirei questa canzone come un “racconto sensoriale”. E’ la descrizione di un viaggio che si snoda fra sensazioni e ricordi, visioni e pensieri. Un’esperienza fisica e mentale, tra Il mondo fuori – nel momento dell’aurora, in cui la luce e il buio si mischiano e i contorni si perdono in un morbido quadro indistinto – ed il mondo dentro – nell’attimo a cavallo fra il sogno e la veglia, dove le sfere di ognuno di noi si confondono e si riuniscono -. In sottofondo aleggia una leggera malinconia, mentre alla fine del tragitto esplode una gioiosa dichiarazione di apertura verso tutto quello che può accaderci e che chiamiamo vita.
Sara Sottile
Sara è una ragazza, è tante ragazze. Un’idea di corpo che è prigione, un continuo togliere che dona il senso altrimenti smarrito, Sara è la parte debole di una società malata, il capro espiatorio di una famiglia che non può vedere, la mania di controllo che cerca di arginare un caos incomprensibile. Sara si sveste dalle proprie forme, dai colori, dai desideri; corre, per diventare invisibile.
Al matrimonio
La trama di questo brano vede due donne e due storie alle prese con le forme dell’amore. Da una parte la passione senza futuro, fisica e viscerale. Dall’altra, l’amore duraturo che sceglie di annodarsi, sacralizzarsi, in quella cosa che si chiama matrimonio. E la canzone rimane sospesa fra i due antipodi, cercando di abbracciarne le infinite sfumature.
In trasparenza
E’ un inno a quei momenti di lucidità in cui tutte le cose che solitamente si celano, che si nascondono dietro ciò che vediamo benissimo, vengono fuori. In un solo attimo ci sembra di cogliere il filo di tutto il discorso, che prima appariva enigmatico. Questi momenti di lucidità ci rivelano a noi stessi, ci raccontano una storia segreta delle cose che cambia totalmente il nostro approccio alla realtà. Ed è solo grazie al dolore, all’esperienza della fine di qualcosa che - sia una storia o un ciclo della vita – esplode la rivelazione.
Siberiana
E’ la storia di un uomo. Un uomo che cammina da solo per conoscere il mondo. Attraversa paesaggi differenti, situazioni molteplici. Città, persone, strade: tutto entra nell’obbiettivo della sua macchina fotografica. Cammina ed osserva, soprattutto cerca; si accorge - ad un certo punto del suo cercare- di stare incontrando niente altro che se stesso.
"Frida Neri"
Frida Neri
Descrizione
Credits
Realizzato e prodotto da Frida Neri
Registrato e mixato con Stefano Dionigi nello “spazio modulare”
Testi e musica di Frida Neri
Arrangiamenti: Frida Neri, Andrea Aliberti, Massimiliano Tonelli
Arrangiamento archi: Fabio generali
Frida Neri – voce e chitarra acustica
Andrea Aliberti – chitarra classica
Massimiliano Tonelli – contrabbasso
violoncello - Antonio Coloccia
viola - Paolo Principi
violino – Lorenzo Anibaldi
salterio in “Siberiana” – Enzo Vecchiarelli
voce narrante in “Siberiana” – Catia migliori
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