Il losco figuro di qui sopra è Juan Francisco Scassa, ma d’ora in poi lo chiameremo Futeisha, come il nome che usa per firmare le sue scorribande sonore. Futeisha era il nome della compagnia del malcontento, una società anarchica segreta fondata nel 1923 in Giappone da una delle prime femministe dell’epoca e da un immigrato coreano. Sono passati 91 anni da allora e Juan (pure lui immigrato, di origini argentine) lo si ritrova a Torino, immerso nella peggiore compagnia che si possa immaginare. Quella di piramidi sanguinolente, di autisti di Craxi e dei postumi di Krano. Tutto questo, ovviamente, dopo aver lasciato un segno anche a Kyoto nei Flat Sucks. Occultismo e Kebab quindi, ed una visione oscura e malinconica disciolta in dieci dannate tracce verso una notte ottenebrata ed una luce esotica e lontana al di là dell’orizzonte.
Come una caipirinha con l’assenzio Futeisha ci stordisce senza vie di fuga, scendendo negli inferi una canzone dopo l’altra.
Temujin, lo sappiamo, era il nome di battesimo di Gengis Khan, un personaggio nato stringendo in pugno un grumo di sangue. Le scimitarre qui sono ovattate e taglienti.
Lamento funebre per tutti noi dimostra come con semplici movimenti si riesca ancora a distillare lacrime dalle corde di una chitarra.
Dannato è la speziata title track, incatenata in una cella andalusa.
Ragadi nel cuore è una lieve e dolce ferita.
Il colore verde è un racconto psichedelico sul potere e sull’assenza di esso del 1927.
Una ma§ana ci porta oltre la coscienza, dove le voci udite non dovrebbero esserci e le luci appaiono tutt’altro e non ci resta altro da fare che arrenderci,
Aspettando di essere colti dalla Morte nel sonno. Siamo fermi ed incoscienti, pronti a tutto quel che ci aspetta.
Marceline rifrae i suoni lontani, come una cripta ricolma di liquido amniotico, prima di esplodere tre stanze più in là.
Morte in spiaggia e siamo di nuovo soli e fuori stagione, sorbendo un cocktail con una cartilagine al posto dell’ombrellino.
®Como est† Carlos è fantascienza equatoriale, a dimostrazione della non certa provenienza terrestre dell’autore.
Il viaggio si conclude, lasciandoci sgomenti e consci di aver attraversato zone fisiche e mentali di cui non eravamo consapevoli poco tempo fa.
Niente femministe qui, ma una sorella (Paula, in forza ai JC Satàn) che si occupa dell’aspetto grafico del nastro, per una joint venture familiare senza rivali.
FUTEISHA – DANNATO (tape)
FUTEISHA
Descrizione
Credits
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http://oldbicyclerecords.blogspot.it/
Info/Press: info@brigadisco.it
brg/054
obr/018
07 luglio 2014
tape
Prodotto da: Brigadisco Records, Old Bicycle Records
Edizione limitata tape:
100 copie
Mix: Dedalo 666
Artwork: Paula H. Satàn
Futeisha è: Dedalo 666 (chitarre, percussioni, elettronica, voci e sospiri)
Galilea Mallol (voce ed elettronica nel brano #1)
Vernon Senegal (chitarre e percussioni in #1, #4 e #9)
N.3551 (chitarra elettrica, suoni e voci in #3, #5 e #6)
Craxi Driver (tastiere, tapes ed effetti in #7 e #10)
Jefna (percussioni nel brano 9#)
Walter Maghreb (tromba nel #9)
Gustavo Rol (voce e racconto in #5)
credits
released 07 July 2014
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