Nella lotta legale, o illegale, per ottenere ciò che non abbiamo, molti si ammalano di mali vergognosi, si riempiono il corpo di piaghe, dentro e fuori, tanti altri cadono, muoiono, vengono esclusi, trasformati, diventano bestie, pietre, alberi morti, vermi. Tuttavia, un paese incantato sopravvive, dentro e fuori da noi. Per ritrovarlo dobbiamo essere pronti a sparare, sparare contro tutti i comandi, a cominciare dai nostri.
Alzo a battuta zero e fuoco a volontà.
Hanno contribuito a questo disco: Enrico Gabrielli: fiati su Il paese incantato, fiati e voci su In verità vi dico. Xabier Iriondo: chitarra su Viene il vento. Dario Ciffo: violino su La proprietà.Edoardo Ricci: fiati su Viene il vento
Fuzz Orchestra
Nata nel 2006 la Fuzz Orchestra ha al suo attivo 2 dischi ed oltre 200 concerti tra Italia, Europa e Stati Uniti. Partendo dall'improvvisazione radicale, la band arriva alla definizione di un sound basato su strutture di matrice heavy rock,prodotte da batteria e chitarra, su cui si innestano flussi noise ed audio samples tratti da film, documentari e vecchi vinili. Nel marzo 2007 esce il primo lavoro Fuzz Orchestra (Wallace Records - Bar la Muerte), 30 minuti di musiche istintive e taglienti in bilico tra kraut rock e noise, innervate da narrazioni che raccontano momenti gloriosi (la Resistenza) ed oscuri (lo stragismo) della storia dell’Italia contemporanea. Febbraio 2009 vede l’uscita del secondo discoComunicato n°2 (Wallace Records - Bar la Muerte – Escape from Today - Boring Machines): il sound diventa più oscuro e più brutale mentre le narrazioni ridanno voce a soggetti e momenti di rivolta che hanno attraversato la seconda metà del Novecento italiano. Nell’estate 2011, a Luca Ciffo (chitarra) e Fabio Ferrario (audio samples e noise) si unisce Paolo Mongardi (batteria), già con Zeus! Ronin ed ex Jennifer Gentle: il suo contributo caratterizza fin da subito le registrazioni del nuovo materiale, arricchendo l’originario sound heavy rock ‘70s con il suo drumming futurista e metallurgico. Oggi esce il terzo album Morire per la patria.
“…Morire per la patria è la migliore cosa italiana dell’anno.” (Rumore, Andrea Prevignano)
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