In ordine cronologico tutte le produzioni, dalla prima all'ultima, realizzate grazie all'apporto dei discografici diffusi di Bandbackers. Alla fine degli anni ’90 è il frontman di un gruppo grunge, i Junkfood, nella sua città natale, Reggio Calabria Finiti gli studi, e con loro l’adolescenza, decide di trasferirsi a Genova, dove studia canto con Debora Tamagnini, al Louisiana Jazz Club, e con Danila Satragno. È qui che tra lezioni di canto, università e vita incontra i Pasticcio Meticcio, a loro si unisce come voce maschile con un obiettivo: approfondire e riarrangiare musiche della tradizione mediterranea e dell’Est Europa. Qualche anno dopo decide di rientrare a Reggio Calabria, la sua città. E sceglie una nuova compagna: la chitarra classica in questi anni contamina e si lascia contaminare. Dagli amici musicisti, dalle culture tradizionali, da quelle vicine e da quelle lontane. Dai sogni reali e dalle realtà inventate. È uscito, nell’estate 2012, il primo Ep Era solo Paura. Intanto si continua a lavorare, grazie al prezioso contributo de l’Alchimia (che da gennaio 2013 ha preso forma di trio), al più ampio progetto musicale La cipolla e il sandalo. Un cammino incominciato e che, per fortuna, non si sa dove andrà a finire. Per la stagione 2013 Francesco Stilo Cagliostro entra a far parte della rete di artisti del progetto scuderie Martelive. Vive attualmente a Roma dove negli ultimi tempi si è distinto come acclarato esponente della nuova scena cantautorale cittadina. Dietro le quinte di questo efficace moniker si intrecciano le personalità di sei ragazzi della provincia romana differenti per difetti e virtù, per colore dei capelli e interessi. Il convergere di tratti simili ed estremamente diversi dà vita ad un’esperienza musicale nuova, reinventata e arricchita nella costruzione del progetto Dada Circus, che nasce ufficialmente nel 2012. Dopo essere stato accolto con entusiasmo dal pubblico durante tutte le esibizioni live che lo precedono, alla fine dello stesso anno viene pubblicato il primo EP “Fuga da Sambeach”, con oltre 400 copie vendute in sei mesi. Inizia un lungo tour di concerti dalla carica travolgente in cui la scrittura sottilmente ironica di Samuele Pasquali, frontman e voce, è accompagnata da Simone Arcangeli (tromba/flicorno soprano), Ezio Bombelli (chitarra), Daniele Di Paolo (chitarra), David Denora (basso) e Fabrizio Candidi (batteria). Nell’anno seguente il Dada Circus si muove inarrestabile in tutte le direzioni della bussola partecipando a numerosi eventi, di palco in palco, di città in città, fino ad arrivare a casa propria, nella amata ed odiata capitale. Qui partecipa al concorso nazionale RockTargatoItalia di cui vince la XXV° edizione con un live al Legend Club di Milano, nel settembre 2013. Successivamente il singolo “Stammi a sentire” entra a far parte della compilation “Tutti in aria!!!” di RockTargatoItalia insieme a quelli di altri artisti di fama nazionale. Nel giugno 2013 la band pubblica il suo primo videoclip “Fuga da Sambeach” girato in collaborazione con la JVProduction, alla quale verrà affidato anche la produzione del successivo. Le oltre 14000 visualizzazioni su Youtube e l’apprezzamento dei fan aprono le danze ad un’estate intensa che passerà suonando tra festival e contest di ogni tipo: da scARTI di STRADA (durante la quale di esibiscono sopra un camion), Strage Days, Roccalling (secondi classificati), In Vino Veritas a tanti altri. Con il concludersi della bella stagione il bilancio è più che soddisfacente: 23 date nelll’estate 2014 e in totale più di 80 nei primi tre anni di vita. Altre soddisfazioni arrivano poi dalla vittoria del AQfestival e dal concorso 1Mfestival organizzato dalla CNI, dove il gruppo si classica fra i primi 8 in finale su più di 500 partecipanti. A maggio dividono il palco con Fabrizio Moro, aprendo il suo concerto a Guidonia. Il 2015, anno di uscita del nuovo disco, viene inaugurato suonando in piazza Duomo per il capodanno de L’Aquila ed accompagnando i festeggiamenti di migliaia di persone. Vincono il 5 giugno l’apertura ai Verdena durante il Meeting del Mare 2015 classificandosi al primo posto del Jam Camp. Il 18 luglio vincono il Roccalling Festival 2015 anche qui al primo posto. Nasce il 23 maggio 1978 crescendo in una famiglia in cui la musica è di casa e a 6 anni inizia a studiare pianoforte. Sulle orme del fratello maggiore si avvicina ai classici del rock. Crescendo, il suo gusto musicale inizia a definirsi con i dischi di Suzanne Vega, Joni Mitchell, Tori Amos, Ben Harper, Jeff Buckley, Nathalie Merchant. Trasferitasi a Roma all’età di 18 anni sceglie il teatro. A 24 anni si diploma in Scienze dello Spettacolo con una tesi sulle lezioni francesi del regista polacco Jerzy Grotowski; e di seguito ottiene la laurea specialistica con una tesi sulla drammaturga inglese Sarah Kane. In questo periodo è attrice della compagnia di ricerca Teatro Internato e partecipa a molti laboratori e seminari teatrali tenuti da diversi esponenti del teatro italiano e internazionale. Tuttavia i desideri tornano a rivolgersi alla sua grande passione dà vita al suo primo progetto musicale, i Gretadieu e per chiarirsi le idee si prende un anno di riflessione e parte per l’Irlanda, dove studia inglese e canta per le strade del centro di Dublino. Nel 2007 rientra in Italia e torna ad esibirsi con i Gretadieu con i quali scrive le sue prime canzoni e partecipa, vincendo, le selezioni regionali di Arezzo Wave, incidendo l’album Secret Trip. Subito dopo intensifica lo studio della tecnica vocale ed è ammessa al corso triennale di canto jazz al Conservatorio di Frosinone. Studia l’armonia, approfondisce lo scat e l’improvvisazione, riprende a studiare il pianoforte e tra un solo di Chet Baker e le scale modali, si ritaglia uno spazio per se’ ed inizia a scrivere le sue prime canzoni in italiano. Alla fine del secondo anno di Conservatorio si trasferisce a Lisbona e studia con la cantante portoghese Maria Joao. Il confronto con questa eccellenza della musica internazionale sarà uno stimolo e una guida per definire il suo percorso di artista e di cantautrice. A Lisbona continua a comporre e si esibisce nei locali della città e tornata in Italia si laurea in Conservatorio proprio con una tesi sulla tecnica improvvisativa della cantante portoghese. La strada ormai è intrapresa, continua a scrivere canzoni e arriva il tempo del suo primo disco da solista “Scusate se non mi sento all’altezza dell’idea che ho di me”. Smegma Bovary è il primo oltraggio alla morale in forma di plagio negligente, quasi un prodotto per la pulizia del viso in forma esausta. È la voglia di cambiare sesso per continuare a non farsi amare. Immaginate: la moglie di un ufficiale sanitario si dà all’adulterio e vive al di sopra dei suoi mezzi per sfuggire alla noia ed alla vacuità della vita di provincia e ciò in forma canzone da poco. Smegma Bovary attinge alla vera arte nei dettagli e negli schemi nascosti e per innalzarli in vertigine e fallimento. Smegma Bovary si ispira alle vicende realmente accadute di un giovane avvocato di provincia del cui suicidio si parlerà nei giornali locali. Emiliano Cinquerrui, voce e occhiali Giuseppe Schillaci, synth e cravatta Francesco Lima, chitarra e torso nudo È del 2013 l’idea di creare una band che mischiasse generi musicali differenti con delle tonalità e dei suoni che richiamassero folk, rock, cantautorato e una ricerca senza sosta nelle profondità e nelle mille sfaccettature della musica popolare, nasce il progetto Le Strade del Mediterraneo. Nel 2014 il gruppo abruzzese incide e pubblica, in completa autoproduzione, QUANDO GLI ASINI VOLERANNO, il loro primo lavoro discografico. Ora scaricabile e disponibile sui maggiori siti web di distribuzione musicale. I brani, tutti scritti da Mattia Stirpe, voce e chitarra del gruppo, vengono quindi arricchiti da strumenti inusuali alle orecchie del tipico ascoltatore: il bouzouki, la darbuka (percussione tipica dei paesi arabi), la cornamusa irlandese, per citarne solo alcuni. Tutti tenuti insieme e armonicamente parte dello spettacolo e della musicalità delle Strade Del Mediterraneo grazie al talento del polistrumentista Luca Sulcanese. Al violino, il maestro e padre spirituale e tecnologico del gruppo, troviamo Giovanni Ciaffarini. La parte ritmica è invece affidata alle sapienti mani e soprattutto pollici di Emanuele “Pollicino” Zazzara al basso e a Federico Incarnato nel ruolo di percussore di qualsiasi tipo di oggetto percuotibile. Il risultato è un insieme di racconti, di situazioni ed esperienze quotidiane, di storie inventate e immagini troppo buffe per essere vere. Il tutto condito da una imprescindibile e necessaria voglia di leggerezza e di semplicità. Dopo aver aperto negli anni per gruppi come Bandabardò, Nobraino, Aprés La Classe, Perturbazione e Sergio Caputo, Le Strade del Mediterraneo si sentono pronti ad ambire un ruolo diverso Il Trouble delle Female è spinto al massimo; niente da invidiare a Divine nell’omonimo film di John Waters. La loro rivisitazione del rock ‘n’ roll più puro degli anni 50, rimane semplice ma carico della disperazione del blues. Quando iniziano c’è prima il rock, scolpito dalla Fender di Elisa, poi si rotola giù con abiti femminili, acconciature e rossetti, lungo le strade di Chuck Berry, Elvis Presley, Nancy Sinatra, Little Walter, Bo Diddley, The Shirelles, Johnny Cash etc.. Due voci femminili, la prima, quella di Nancy, arriva dal basso, suadente come quella di una vera rocker. Poi nei vortici della discesa irrompe l’energia di Elisa, quella che imbraccia la Fender e riempie di brillantina il giro semplice e costante del sotterraneo blues che si è acceso. Il duetto di chitarre e voci viene mantenuto a ritmo dalla rullantista Marta che, con il viso di chi sta lì per caso, sorprende tutti, se stessa per prima, con il suono delle spazzole ed il loro incessante susseguirsi. Infine, sullo sfondo Sarya, una percussione minimale e una terza voce che tiene tutto insieme come polvere di stelle. Ciarz, all’anagrafe Moussavou Ngoma Jean François. È un artista romano Nato a Palestrina (RM) Di origini per metà capoverdiane, e metà gabonesi, vive le prime esperienze Musicali con un gruppo punk del luogo, i “23TheEnd”, collaborando all’interno del loro album. Proprio con uno dei componenti della band (Spranga alias Andrea Ilardi) fonda nel 2008 l’H.H.Project, letteralmente “progetto teste calde” che li porta a farsi conoscere nella provincia Romana. Purtroppo il progetto non arriverà alla stampa dell’album. Ci vogliono 4 anni per risentire qualcosa del giovane rapper che torna nel febbraio 2012 con alcune canzoni auto-prodotte tra le muro del suo appartamento romano. Il progetto è intitolato Cazzeggio e vede l’uscita di tracce inedite “cotte e mangiate”, come dice lo stesso François, periodicamente sul suo canale YouTube. Successivamente pubblica sempre in modo indipendente l’album “Nakama”, un mixtape che è un tributo alle sue amicizie più strette. Appena terminato ciò si impegna nella realizzazione del suo primo album ufficiale per l’etichetta discografica “Hydra music”: I will be music (2014) Ora sta per uscire con il suo nuovo album, AFFUNK, prodotto con l’immenso aiuto del produttore romano Intiman, firmato dall’etichetta “BandBackers”. Bosco nasce nella primavera del 2014 e cresce nella periferia di Roma, di cui conosce pregi, difetti, contraddizioni, rivolgendole il suo sguardo malinconico, ironico, ma mai rassegnato. Bosco lavora duro in ufficio, ma da settembre 2014 a marzo 2015 la musica inizia ad occupare più spazio nella sua vita, e sotto la produzione artistica di Frankie Bellani de I Cani si mette a registrare il primo album, per poi andare in trasferta a Bologna presso l’Alpha Dept e rifinire il tutto sotto la supervisione di Andrea Suriani. Canzoni che hanno il suono dei fiorai ancora aperti, dell’aria che scorre fra i pini e sotto i ponti, delle scie degli aereoplani che congiungono città distanti, della prima e dell’ultima corsa di un autobus, del sole in faccia la domenica mattina a fare colazione nel bosco. Musica che se fosse un quartiere di Roma sarebbe quello di Coppedè, ma che se fosse una persona, vivrebbe in periferia, tra i chioschi, i parchi e i palazzi, in una città giardino dove il luogo è una promessa di qualcosa che verrà. Andrebbe a scuola con l’autobus, lavorerebbe all’EUR, si incontrerebbe a Via del Porto Fluviale per bere qualcosa. Amerebbe il mercato sotto casa e le serie TV, guarderebbe la pioggia in primavera da un appartamento all’ottavo piano come dalla tolda di una nave, e poi uscirebbe sul terrazzo a godersi la schiarita, con l’aria pungente che profuma di erba, l’impero delle luci delle case che si accendono, le eco lontane di cani, macchine, treni, e bambini che giocano, fino a guardare di notte la città vuota sfrigolare di elettricità. A Bosco piacciono l’elettronica, il rock, gli anni ‘90 e ‘00, il cantautorato, la musica suonata con passione con strumenti elettrici o acustici: il tutto con un’attitudine fragorosa e straripante. #NelBosco ci sono Daniele, Alessia, Giulia e Francesco. Francesco “Kento” Carlo è un rapper (ma anche attivista sociale e blogger) di Reggio Calabria. La sua carriera solista inizia con “Sacco o Vanzetti” (2009), in cui rivendica l’eredità del rap combattente degli anni ’90. Fa parte dei Kalafro, collettivo rap/reggae/folk fortemente legato alla terra di origine, il cui album “Resistenza Sonora” (2011) è passato alla storia come il primo disco “prodotto dalla mafia”, appunto perché finanziato con i proventi dei beni sequestrati ai boss. In questi anni Kento ha avuto modo di accreditarsi come uno dei rapper più maturi e concreti della scena nazionale. Si è esibito in ogni angolo d’Italia ed all’estero e ha collaborato con decine con artisti noti ed emergenti, ma soprattutto ha raccolto intorno a sé il consenso di un pubblico vasto ed eterogeneo. Nel 2014 si è recato in Palestina nell’ambito di Hip Hop Smash The Wall, progetto di collaborazione militante con artisti della Cisgiordania e della Striscia di Gaza. In questa occasione, ha inaugurato il proprio seguitissimo blog sulle pagine del Fatto Quotidiano, dove continua a scrivere di musica, cultura, attualità e politica. Nel frattempo, ha iniziato un lavoro di ricerca sul rapporto tra rap e poesia, che lo vede impegnato come membro del consiglio direttivo della LIPS – Lega Italiana Poetry Slam. La sua ultima fatica è l’album blues/rap “Radici”, interamente suonato dai Voodoo Brothers, una vera e propria all-star band alla riscoperta della musica afroamericana a partire dal delta blues degli Anni ‘20 fino ai giorni nostri. Radici si è aggiudicato il Premio Cultura Contro le Mafie, ed è stato indicato dalle più importanti testate di settore come uno degli album più belli dell’anno sia nell’ambito Hip-Hop che in quello blues. Il nuovo album di Kento & The Voodoo Brothers e il primo libro scritto dal rapper usciranno a fine 2016. Antonio Turano in arte Dongo o DonGocò è un rapper di origini calabresi. Scopre la magia del rap già nel ‘89 ma inizia a scrivere nel ‘97 per poi arrivare nel 2001 a registrare il primo lavoro “Sipari” con i Najmuddim. La formazione cresce e diventa la Popucià Band con la quale ha la prima esperienza di rap “suonato” sia in studio, nella produzione di “Carovana” (La Grande Onda, 2006), che live calcando importanti palchi tra cui Rototom SunSplash e Rai Demo Festival. Nel 2005 pubblica il primo lavoro solista “To Do” e inizia a farsi conoscere anche nei contest di freestyle tra cui “Tecniche Perfette” e “2theBeat deathmatch” in quegli anni, fino ai più recenti “End of the Weak” “MTV SPIT Digital Days” e “Master of Battle Arena”. E’ sempre di quel periodo l’inizio della collaborazione con Kiave che DonGocò accompagnerà in diversi tour fino al 2013. Nel 2009 con il collettivo Kalibri Kalabri, capitanato da Dj Lugi, partecipa alla realizzazione di “Bidimu ‘cchi n’escia” E’ il momento di “R-Umori“ (MoodMorning, 2010) nuovo disco solista prodotto interamente dal beatmaker trentino Amon (utilizzando solo sample di musica italiana) anticipato dal video di “Ottimismo”. Dopo poco l’Mc inizia a lavorare con Dj Impro per “’Na Continuazione” (2011) album dal quale vengono realizzati i videoclip di “Verità” e “Croce di casa”. Nel frattempo dalla collaborazione con Brigante (Casa del Crudo) e Libberà (TCS) nasce “KeePalata” marchio con il quale viene realizzato nel 2012 “Far Finta di Essere Chiari”, e i relativi videoclip di “Dalla parte del torto”, “Crisi?”, “Serietà”, “Rimando Su” e “Seguici” e nel 2014, in collaborazione con il cosentino Dj Kerò, “KeePalata/Rockers – Ep”. In questo periodo gli interessi professionali portano il rapper ad unirsi ad un interessante viaggio musicale, e non solo, i “Letizia Drums”. Progetto di musica strumentale e Body Percussion nato in contesto psichiatrico socio-riabilitativo del quale entra a far parte e con cui partecipa a diversi live e al videoclip “Newembe”. L’esperienza artistica unita alla formazione accademica in psicologia e arti terapie lo portano ad una nuova applicazione delle arti terapie: “ArteteRAPia”. Questa è realizzata dallo stesso in diversi contesti che vanno dall’infanzia ai Centri di Aggregazione Giovanile fino ad ambiti clinici nei quali conduce progetti di scrittura e incisione. Nel 2016 è il momento per un nuovo progetto solista. Continuando a lavorare con gli amici musicisti di sempre e incontrandone nuovi concepisce “Conclamata Normalità”. L’album, che vedrà la luce nei primi mesi del 2017 riesce a condensare nella sua eterogeneità l’esperienza artistica e umana del “Dongo”. Tra i beat dell’ “Old Boom Bap” e le giovani atmosfere trap, tra il rap completamente suonato e gli strumenti suonati e riutilizzati come classici sampler DonGocò spazia alternando tematiche intime ad argomenti di attualità; storytelling a momenti di riflessione sulla nostra società e i nostri tempi. La varietà di suoni e argomenti apparentemente distanti tra loro sperimentano in questo lavoro un equilibrio più o meno stabile come quello della realtà che raccontano nella quale si coniuga il progresso estremo alle più barbare manifestazioni dell’essere umano. Un equilibrio che forse è più interessante ricercare che trovare, in quella che sempre più si va delineando come una vera e propria Conclamata Normalità che DonGocò tratta con il suo percorso di arteteRAPia. ---La gallery BandBackers prod. è apparsa su Rockit.it il 2017-02-28 10:30:56