Ci è piaciuto talmente tanto "guardare" quelle copertine con occhi diversi, che abbiamo deciso di ripetere l'esperimento, coinvolgendo altrettanto talentuosi designer e illustratori. Ecco cosa ci hanno risposto Viola Niccolai, Ester Grossi, Roberta Maddalena, Dem, Giordano Poloni, Virginia Mori e Solomostry
A cura di Eva Cabras

Viola Niccolai, classe 1986, è nata a Castel del Piano, sul Monte Amiata, dove vive tutt’ora. Ha studiato all’accademia di Belle Arti di Firenze e si è specializzata in illustrazione all’accademia di Bologna. Ha collaborato con il New York Times, con la Feltrinelli, con la rivista Hamelin e con molte case editrici che si occupano di pubblicazioni per bambini. Ha all’attivo due libri, La volpe e il polledrino e Storie di ba, e si prepara a pubblicare il terzo, Blu, in collaborazione con i Musei Civici Fiorentini, dove analizza il ruolo di questo particolare colore all’interno della storia dell’arte. Attualmente insegna “Arte e immagine” alle scuole medie del suo paese. Ha disegnato il manifesto del MI AMI 2017. Se volete conoscerla meglio, qui trovate l'intervista di Dailybest.

Mi ha colpita subito l'idea del "dissolvimento" del corpo nell'astrazione della polvere/cenere. Per me rappresenta, in un certo senso, il momento stesso dell'ascolto della musica, "una perdita nell'astrazione del suono"."
Ester Grossi è nata ad Avezzano (AQ) ma vive a Bologna, dove lavora come come pittrice. Collabora spesso con musicisti e registi per installazioni multimediali.

Ho nel cuore tutte le mie copertine, tutti i miei album design: c'è una collaborazione serrata con i musicisti, un ascolto attento del disco, e una storia da raccontare dietro ad ogni progetto (una venne anche censurata!). E apprezzo molto le copertine fatte da Ilaria Magliocchetti Lombi, un lavoro sempre pensato ed elegante."
Roberta Maddalena vive tra Milano e Berlino. Lavora con agenzie di pubblicità, progetti per riviste e brand di moda e musica. È un'oratrice TED.

La motivazione è che all'epoca una cosa così non era mai uscita prima a livello musicale e pure anche il lavoro grafico... calcola che Dee Mò lo conoscevo per i suoi graffiti firmati Dayaki / Deko e quel suo lavoro era stato proprio una bomba, visto che c'erano sia riferimenti ai graffiti e all'hip hop ma era comunque risistemato al computer, e all'epoca non se ne vedevano tanti. Poi il fatto che si era inventato tipo uno stemma araldico (con dei cani e dei cilum), forse addirittura mi piaceva di più il retro copertina con quei colori acidi, e un personaggio molto simile a quei dei graffiti. Poi calcola che io all'epoca avevo 16 anni e vedere quel lavoro mi aveva davvero flashato!"
Dem crea personaggi bizzarri, creature surreali, abitanti di uno strato impercettibile della realtà umana. Multiforme ed ironico, le sue opere che spaziano dal wall-painting, all'illustrazione, alla pittura su tela, si arricchiscono di un linguaggio simbolico che invita ad elaborare un proprio codice d'accesso per questo mondo enigmatico ed arcano. L'avvicinamento a tematiche antropologiche e legate alla natura stimolano l'artista a una costante sperimentazione, giunta negli ultimi anni alla produzione di un film e alla creazione d'installazioni composte esclusivamente da materiali naturali.

Giordano Poloni è illustratore e motion graphic designer. Vive e lavora a Milano. Tra i suoi clienti Il Sole 24 Ore, RCS Rizzoli, The Sunday Times Magazine, TIM, Grandi Stazioni e molto altro.

Virginia Mori lavora vive e lavora tra Pesaro e Milano. Ha studiato animazione e design a Urbino. Nel 2008 ha vinto un premio internazionale di animazione in Francia, che le ha permesso di realizzare il suo cortometraggio "Il gioco del silenzio".

quindi quando mi avete fatto questa domanda sono rimasto un po' spiazzato.
Ho sempre collezionato dischi techno e hardcore stranieri, la maggior parte tedeschi e olandesi, le mie copertine preferite sono quelle del Thunderdome, ma purtroppo non sono italiane.
Però, poco tempo fa, ho accompagnato il maestro Giacomo Spazio a liberarsi di gran parte della sua collezione di dischi, e mentre scaricavo tutti i suoi dischi dalla mia macchina, mi sono capitati tra le mani tre picture disc dei Persiana Jones (gruppo a me sconosciuto)
illustrati da Saul Saguatti (anche lui a me sconosciuto) e me li sono intascati affascinato da quelle illustrazioni cartoon ma completamente pazze, che mi ricordavano molto quelle del Thunderdome ma con uno stile completamente differente.
I dischi alla fine non li ho mai ascoltati, perché sicuramente la musica incisa non mi piace (mio gusto personale, non vorrei offendere i Persiana Jones)
però lo stile cartoon e la pazzia rappresentata mi ha fatto andare fuori di testa quanto il soggetto raffigurato sul disco."
Solomostry è uno street artist di Milano.
---
La gallery I migliori illustratori e designer italiani raccontano le loro copertine preferite è apparsa su Rockit.it il 2017-09-04 13:07:28