Il giro d'Italia in 12 negozi di strumenti musicali
Da Pistoia a Belluno, da Sulmona a Padova, abbiamo voluto fare un bel giro nei negozi di strumenti italiani, per vedere che aria tira e per sentire tutte le storie più assurde che i negozianti hanno da raccontare.
Hanno partecipato: Giulia Callino, Chiara Longo, Margherita Di Fiore, Flavio Broch, Ornella Esposito, Davide Valentini, Antonella Adone, Filippo Gualandi, Marco Beltramelli, Laila Al Habash, Giovanni Lepori
Il primo strumento che ha venduto, e l’ultimo che ha venduto oggi.
Il negozio di strumenti musicali G. Monachino è aperto da 60 anni o giù di lì: quando all’epoca mio padre decise di metterlo su, io ho passato gran parte della mia vita in questo negozio e ho imparato a conoscerne gli strumenti, a conservarne le forme e a mantenere la sostanza che ne è anche la base, ovvero il profondo amore per la musica. Durante il corso degli anni l’approccio della clientela è cambiato e ricordo come il primo strumento venduto fosse molto in voga: parlo della fisarmonica, quando ai tempi d’oggi è molto più gettonata una chitarra acustica.
Una descrizione del suo cliente più affezionato?
Non v’è un vero e proprio “cliente tipo” e i clienti più affezionati allora, ma oggi anche di più, rimangono gli amici, i conoscenti, l’appassionato di musica o lo studente di conservatorio.
Qual è l’età media dei clienti?
Potrei dire dai 16 ai 30.
Qual è la richiesta più assurda che le è stata fatta?
Essendo un negozio prettamente di strumenti acustici, una richiesta piuttosto “assurda” potrebbe essere quella di un clarinetto o uno strumento a fiato
Qual è lo strumento più costoso che abbia mai venduto?
Possono variare, ma tendenzialmente un pianoforte è lo strumento più costoso venduto.
Qual è lo strumento più particolare che ha in negozio?
Gli strumenti più particolari, oltre al violino o all’ukulele, sono strumenti a fiato: clarinetto, sax, tromba.
Cos’è cambiato rispetto a 10 anni fa?
Rispetto a dieci anni fa le cose sono cambiate, e parecchio. Io ho vissuto il dopoguerra e ho visto come la povertà facesse parte delle nostre vite, del quotidiano, ma eravamo tutti meno spaventati, forse anche meno viziati di allora e non ci preoccupavamo di cercare sempre la via più facile. Ora, con l’avvento di internet, dei siti web, dei cellulari e di questa rete incredibile che ci connette al mondo, molte cose sembrano essere troppo a portata di mano e si tende a risparmiare, anche nell’acquisto di un oggetto, come un pianoforte rispetto a una tastiera, come una tastiera rispetto ad un computer. Stiamo approssimando un po’ tutto, quando il lavoro migliore è quello che richiede tempo, accuratezza e tanta passione.
Come vede questo negozio tra 5 anni?
Non lo so, spero di invogliare mio figlio a continuare questo lavoro, seppur sprovvisto di garanzie a lungo termine.
Il primo strumento che ha venduto, e l’ultimo che ha venduto oggi.
Il primo è stata una chitarra classica per uso scolastico, di quelle con le corde di nylon, mentre l'ultima di oggi è stata un'intera consolle da dj Pioneer, una di quelle recenti, completa di mixer e due controller, che a differenza delle altre che usano come supporto fisico i cd, questa, ha delle entrate usb.
Una descrizione del suo cliente più affezionato?
Ci sono diversi clienti affezionati, magari non propriamente uno fisso. Questi clienti tuttora sono soliti venirci a trovare anche per un semplice saluto, non solo necessariamente per acquistare qualcosa. Sono i clienti che una volta passavano il sabato pomeriggio, qui in negozio, a provare gli strumenti. Per loro era un luogo di ritrovo.
Qual è l’età media dei clienti?
L'età media è di circa 25 anni, quindi sì, parecchi giovani indirizzati verso l'acquisto di prodotti dedicati alla musica elettronica, come ad esempio il launchpad della Novation; forse influenzati anche dagli “youtuber” come Favij
Qual è la richiesta più assurda che le è stata fatta?
Volevamo scriverci un libro (ride). Ci hanno chiesto delle funi da chitarra, ma anche oggetti come pattini a rotelle, maschere di carnevale ed altre cose di questo tipo, forse perché qua di fianco c'è un negozio di giocattoli. Una volta, un cliente voleva acquistare un software con tutto il necessario per creare una web radio, sembrava aver capito tutto del prodotto in vendita fin quando non ci chiese come avrebbe dovuto montare l'antenna per trasmettere dato che nella confezione non c'era.
Qual è lo strumento più costoso che abbia mai venduto?
Un pianoforte a coda Yamaha ed un impianto audio professionale.
Qual è lo strumento più particolare che ha in negozio?
Abbiamo avuto delle cornamuse, un liuto rinascimentale e dei kit di montaggio, uno per un theremin ed per una ghironda.
Cos’è cambiato rispetto a 10 anni fa?
Tutto, è cambiato tutto. Il cliente arriva e sa quello che deve sapere, spesso vuole solamente sincerarsi con noi di quello che ha letto su internet sia vero. Vuole delle conferme. È già indirizzato verso un tipo di acquisto perché appunto ha fatto già le sue ricerche ed ha visto qualche tutorial. Ovviamente nel corso del tempo c'è stato un incremento di persone che vogliono spendere sempre meno, non dando importanza al valore nel tempo di uno strumento musicale. Magari viene provato lo strumento in negozio, ma si preferisce un acquisto online; spesso fortemente scontato, ma senza nessuna garanzia di alcun tipo.
Come vede questo negozio tra 5 anni?
Come adesso, il mercato è questo, magari ci saranno dei cambiamenti, ma pochi. Nel corso del tempo abbiamo aggiunto, oltre alla strumentazione musicale e alla scuola di musica, uno spazio auditorium per presentazione e prova dei prodotti, per dei workshop o dei piccoli saggi. Per quanto riguarda gli strumenti c'è stato un incremento della richiesta per tutto ciò che gravita attorno alla musica elettronica – come dicevamo prima ad esempio dei launchpad – magari qualcuno ogni tanto si indirizza verso qualcosa di diverso: adesso stanno andando molto gli strumenti “Music Man”, oppure un ragazzo ci ha ordinato una Ibanez ad 8 corde, ma in definitiva gli oggetti più venduti nel tempo sono sempre i più classici, come ad esempio una Fender o una Gibson.
Il primo strumento che ha venduto, e l’ultimo che ha venduto oggi.
Il primo è stato una chitarra elettrica di fascia economica, sulla quale mi hanno chiesto con molta determinazione uno sconto ulteriore. L’ultimo strumento invece è stato una chitarra acustica molto tradizionale, una resofonica di prezzo molto elevato (sulla quale mi hanno ugualmente chiesto uno sconto con molta determinazione).
Una descrizione del suo cliente più affezionato?
Ce ne sono molti. Qui funziona anche come ritrovo di ragazzi e ragazzotti dediti alla musica e al suonare che si ritrovano per lunghe chiacchierate, risultano particolari come categoria perché di solito non si va in un negozio a fare salotto.
Qual è l’età media dei clienti?
La clientela prevalente è intorno ai 20 anni. Lo strumento è un giocattolo, non è niente di diverso. Gli anglosassoni definiscono “giocare” e “suonare” con la stessa parola: certo la disponibilità a giocare è più presente nei giovani.
Qual è la richiesta più assurda che le è stata fatta?
Strumenti orientali di cui non avevo neanche mai sentito il nome, da parte di persone che magari erano state in viaggio ed erano tornate con questi nomi quasi impronunciabili. In realtà quindi non so cosa mi abbiano chiesto.
Qual è lo strumento più costoso che abbia mai venduto?
In generale si tratta di vecchie chitarre acustiche Gibson. Il più costoso è di qualche anno fa, poi complice la crisi il tetto massimo si è un po’ abbassato. Non ricordo se fosse una Fender, comunque al di sotto dei cinquemila euro.
Qual è lo strumento più particolare che ha in negozio?
Ce ne sono diversi, faccio fatica a stabilire quale sia il più particolare. Quella è una Fender Jaguar del ’63, uno strumento storico perché estremamente innovativo all’epoca e poi per una particolare vicenda che ha riguardato la sua verniciatura. Per quella chitarra lo standard prevedeva una finitura sunburst, cioè una sfumatura con il colore più chiaro al centro che sfumava via via verso i bordi diventando quasi nera. In quel caso hanno messo insieme due vernici dal solvente incompatibile, che non hanno seguito il naturale movimento del legno negli anni, per cui la vernice è esplosa lungo vena. Non è consumata, è proprio esplosa.
Quest’altra invece è un’italiana del ‘58, il cui progettista si chiama Wandrè. Molto noto all’estero, potremmo definirlo l’Andy Wahrol italiano: lui coglie la cultura industriale che arriva, macina tutto e ripete ossessivamente la stessa immagine, ad esempio in queste buche a effe realizzate con lo stesso stampino. E poi la tecnologia, già il cavo che esce, l’uso dell’alluminio, un perno per regolarne l’inclinazione... Spartana e avveniristica. Oppure questa, una Di Donato di liuteria.
Cos’è cambiato rispetto a 10 anni fa?
La domanda non può avere risposta perché abbiamo aperto 6 anni fa. Devo dire che questo negozio è figlio della crisi: io facevo tutt’altro e poi mi sono reinventato a fare questo, che è il risultato di esperienze da mettere a frutto come sembra meglio, come la situazione richiede.
Come vede questo negozio tra 5 anni?
Nessuno è in grado di fare previsioni, sempre perché è in atto una crisi che può avere da un momento all’altro degli sviluppi imprevedibili. Ciò che sarà, sarà comunque un’importante esperienza, che servirà a fare o la stessa cosa o altre cose completamente diverse. Se metti a frutto quello che stai facendo adesso, se lo capitalizzi in maniera culturale più che economica, se lo proteggi bene... È come essere a scuola insomma.
Il primo strumento che ha venduto, e l’ultimo che ha venduto oggi.
Andavo ancora alle medie quando ho iniziato a fare il "venditore" in questo negozio, ricordo ancora che ho venduto una chitarra classica, bazzicavo già da un po' in negozio e quella è stata la mia prima "trattativa". L'ultimo strumento che ho venduto è invece una chitarra elettrica, questa mattina.
Una descrizione del suo cliente più affezionato?
Da qui passano molte persone, trovare un "cliente tipo" non è facile. Diciamo che pur cercando di mettere a disposizione a tutti i clienti la mia competenza la mia disponibilità, ci sono alcuni musicisti con i quali ho ormai un rapporto di conoscenza pluriennale e ai quali mi fa molto piacere chiacchierare e far provare la strumentazione. In generale se questi si affezionano al negozio, anch'io mi affeziono facilmente a loro.
Qual è l’età media dei clienti?
25-30 anni. Chiaramente ci capita anche il ragazzino col genitore e il signore di 60 anni, ma i giovani sono sicuramente la maggioranza.
Qual è la richiesta più assurda che le è stata fatta?
n vent'anni che lavoro qui ne ho sentite tante, ma di assurdità da farne aneddoti non proprio. Anche se più di una volta mi sono state chieste delle "lance" per clarinetto, e sto ancora rovistando per cercare la corda del "mi canterino".
Qual è lo strumento più costoso che abbia mai venduto?
Io mi occupo di chitarre, che non è esattamente il settore più costoso nel negozio: personalmente mi è capitato di vendere chitarre da 4-5.000€, anche a scatola chiusa. C'è gente che può permettersi certe cifre e non si fa tanti problemi, anche se non sempre un costo elevato equivale a buona qualità.
Qual è lo strumento più particolare che ha in negozio?
C'è uno strumento a percussione di nuova generazione, è stato inventato quest'anno in Sicilia e si chiama Wambooka, a vederlo sembra una darbouka in plexiglass trasparente, ma la sua particolarità è che viene riempito d'acqua, in modo da modularne il suono.
Cos’è cambiato rispetto a 10 anni fa?
Le differenze più importanti derivano dal momento economico che stiamo attraversando: oggi la gente spende meno, e se deve scegliere spesso opta per prodotti più economici rispetto a 10 anni fa, quando magari badava meno a quanto spendeva. Di contro però è aumentata, e di molto, la qualità degli strumenti economici, quindi la gente si può permettere una buona qualità a un prezzo più accessibile.
Poi c'è internet: noi siamo stati quasi dei pionieri in Italia in questo ambito, e questo ci ha aiutato molto, dato che i numeri della nostra provincia non sono elevatissimi grazie a internet siamo riusciti ad abbattere la frontiera geografica. Data la concorrenza è inevitabile che i maggiori incassi vengano sempre dal negozio, ma l'online rappresenta di fatto una fetta importante del nostro fatturato.
Come vede questo negozio tra 5 anni?
Fare previsioni a lungo termine è molto difficile, ma noi ci crediamo molto: nell'ultimo anno abbiamo completamente rinnovato il negozio con un investimento importante, in provincia sono in forte aumento le scuole ad indirizzo musicale e questo aiuta a divulgare il "fare musica" anche tra i più giovani. La speranza è che la situazione economica cambi e che di conseguenza aumenti anche la propensione alla spesa da parte dei clienti. Penso che sia la speranza non solo di noi come negozio ma anche di tutti quelli che amano ascoltare e fare musica.
Il primo strumento che ha venduto, e l’ultimo che ha venduto oggi.
Se parliamo della storia della Casa Musicale Luisi, è stata una batteria, da cui è nato tutto. Il negozio è nato nel 1955, fondato da mio padre. Lui si era costruito una batteria classica, perché era un falegname con la passione per la batteria. All'epoca non c'erano negozi e si era sparsa la voce che a Castellana c'era una batteria, una vera rarità all'epoca. Dei ragazzi di Monopoli si interessarono e cercarono di convincerlo a venderla molto insistentemente, anche se mio padre l'aveva costruita per sé stesso. Dopo 5-6 ore di trattative in cui mio padre non voleva vendere, perché appunto l'aveva fatta per sé stesso e non c'erano i negozi, non sarebbe stato facile acquistarne un'altra, insomma alla fine ha ceduto e gliel'ha venduta, e da quella batteria ha cominciato a creare il negozio.
L'ultima vendita di oggi non è stata uno strumento ma un impianto audio, delle casse acustiche.
Una descrizione del suo cliente più affezionato?
Si tratta di musicisti di musica contemporanea, fanno matrimoni e serate, poi ci sono molti jazzisti.
Qual è l’età media dei clienti?
La fascia media è sui 35/40 anni, però i più giovani iniziano ad avvicinarsi al negozio intorno ai 13/14 anni.
Qual è la richiesta più assurda che le è stata fatta?
Si potrebbe scrivere un libro su questo argomento! Siccome ci occupiamo anche di noleggio strumenti, ti racconterò di quando il calciatore Legrottaglie, per il suo matrimonio a Polignano a Mare, voleva che il pianista suonasse al centro di una piattaforma posta su un lago artificiale, dove quindi abbiamo montato un pianoforte a coda. È stato bello e particolare.
Qual è lo strumento più costoso che abbia mai venduto?
Un pianoforte a coda del valore di circa 40.000 euro.
Qual è lo strumento più particolare che ha in negozio?
Ho parecchi strumenti vintage, ma niente di particolarmente strano.
Cos’è cambiato rispetto a 10 anni fa?
10 anni fa si vendevano molto le tastiere che facevano tutto da sé, bastava un musicista ad animare la serata o i matrimoni, con tutti gli strumenti sintetizzati in uno. Adesso c'è un ritorno all'idea di band, di musica suonata da un chitarrista, un batterista, un bassista etc.
Come vede questo negozio tra 5 anni?
Spero che si ritorni ad acquistare in negozio, perché ora la tendenza è a comprare molto on line. Speriamo che la gente si accorga dei vantaggi di andare in un negozio dove c'è del personale esperto che può accoglierti, consigliarti, farti provare tra più strumenti, toccarli con mano. Tutti vantaggi che il web non offre.
Il primo strumento che ha venduto, e l’ultimo che ha venduto oggi.
Il primissimo non è stata né una chitarra né’ un basso, ma un pedale, precisamente un boss DD3, prodotto tra l’altro ancora in listino. L’ultimo, proprio oggi, una fantastica Gibson Duane Allman Aged.
Una descrizione del suo cliente più affezionato?
Da noi prima o poi si affezionano un po’ tutti, il nostro non è un negozio ma un parco giochi dove chiunque può entrare gratis e godere di tutte le attrazioni senza pagare il biglietto. Il nostro cliente tipo è quello già informato su cosa vuole, ha le idee chiare, ma accetta volentieri i nostri consigli: non è raro intavolare una discussione, anzi, “fare salotto” qui è la regola!
Qual è l’età media dei clienti?
La media di recente si è abbassata: siamo tra i 25 ed i 35 anni.
Sì, abbiamo tantissimi giovani, anche un parco bambini, spesso figli di musicisti che desiderano vedere il proprio pargolo imbracciare uno strumento, qualsiasi esso sia.
Questa è davvero una bella cosa: saranno i nostri futuri clienti, si spera.
Qual è la richiesta più assurda che le è stata fatta?
C’è il nostro Luigi Buono che è diventato famoso perché colleziona tutte le richieste più strambe: ne ha oltre 150, e sono tutte sulla sua pagina facebook (per chi volesse divertirsi [l=”www.facebook.com/luigi.luthierschoice”]questo è il link). Ha iniziato nel 1990 con un taccuino ed una penna sempre a portata di mano.
La più strana? Si chiedeva una chitarra “a scella mancante” al posto di una chitarra a “spalla mancante”, mentre le più divertenti sono state la “Fender Stratosferic” invece della “Fender Stratocaster” o i pickup di Slash, gli “Aglianico II”, invece degli “Alnico II”. Ma potrei andare avanti per ore.
Qual è lo strumento più costoso che abbia mai venduto?
Be’, ne abbiamo venduti tanti. Sicuro due Martin, una D50 Limited in Koa, in pratica due pezzi arrivati in Europa ed una D45 Brazilian del custom shop oggi introvabile. Mi piace anche ricordare una PRS del private stock per metà in palissandro brasiliano con un custom order dettagliatissimo, e che fu consegnata dopo 3 anni in quanto i legni e le pietre per le decorazioni erano difficilissimi da reperire.
Qual è lo strumento più particolare che ha in negozio?
Non direi particolare ma spettacolare sicuro. Abbiamo una decina di private stock Paul Reed Smith che sono tutte da mozzare il fiato. Discriminarne una sarebbe un peccato per le altre.
Cos’è cambiato rispetto a 10 anni fa?
La velocità: oggi si consuma tutto in fretta e si lavora sempre a mille all’ora. Il web ha dimezzato i tempi che sono sempre più compressi, e le scelte sono quasi obbligate andando su ciò che si legge sui forum o sul sentito dire. Un vero peccato perché spesso le informazioni non corrispondono alla realtà.
Come vede questo negozio tra 5 anni?
Spero più grande! Scherzi a parte il nostro lavoro procede bene, ci diamo da fare e non perdiamo un solo istante della giornata. A differenza di quello che si legge, la crisi ci ha sfiorato solo in parte. Per fortuna la musica regge e coloro che hanno la passione, a costo di grandi sacrifici, la coltivano e l’alimentano
Centro Chitarra si trova in via San Sebastiano a Napoli, la strada per eccellenza dei negozi di musica, a ridosso dell’ottocentesco Conservatorio di Musica di San Pietro a Majella, uno dei più importanti in Italia.
Il primo strumento che ha venduto, e l’ultimo che ha venduto oggi.
Il primo è stato un mandolino artigianale, l’ultimo una Telecaster del ’72.
Una descrizione del suo cliente più affezionato?
Sono persone che amano la chitarra, che ancora concepiscono una passione sana. Magari cercano la cosa particolare, la chitarra rara. Il prototipo è un professionista neanche tanto ricco dal nord Europa, dalla Francia, dalla Spagna... In realtà da tutto mondo. Ci sono tanti clienti affezionati italiani e romani, però tantissime cose le fai con clienti internazionali, con la persona che sa che tu hai ciò che sta cercando. Io poi sono anche in un sito internazionale.
Qual è l’età media dei clienti?
Ci sono tanti giovani fino a 35 anni. Quello che però succede ora è che padre e figlio passano davanti alla vetrina, il padre si ferma e il figlio va avanti col telefonino. Questo per me è ancora incredibile, quando ero ragazzo io se non avevi un gruppo... D'altra parte musicalmente sono anche molto più ferrati di un tempo.
Qual è la richiesta più assurda che le è stata fatta?
Direi strumenti americani anni '50... oggi nessuna richiesta è più considerata assurda. Non è che vogliano la cosa complicata, però non la vogliono pagare. Una volta uno mi ha riportato indietro una chitarra olandese, anche piuttosto rara, dicendo che la sua Eko “suonava di più”. È stato l’unico caso.
Qual è lo strumento più costoso che abbia mai venduto?
Fender e Gibson, grandi modelli dei grandi anni. Stratocaster del '61 o '62... ma anche quelle moderne sono strumenti molto costosi se li vuoi raffinati, particolari, curati, con quella determinata verniciatura...
Diciamo comunque che il negozio di chitarre nasce perché la chitarra buona, tenuta bene, è sempre un buon investimento.
Qual è lo strumento più particolare che ha in negozio?
Il basso Hoffner è un basso particolare, perché l’hanno suonato i Beatles e tutti quelli che suonano i Beatles. Allora i bassi li faceva Fender oppure questi mostri, gli ultimi costruttori. Ho venduto una Danelectro che avevo comprato a 16 anni, sembra che avessero preso le tacche di alluminio da una scorta di aeroplani in disuso dopo la guerra.
Questa invece è una chitarra del '29, fatta come le chitarre americane ma realizzata qui a Roma, in una via dove ora non ci sono più liutai. È una chitarra hawaiana: immagina cosa ha portato la radio, prima dove le sentivi le chitarre hawaiane? Ora sentendola tutti dicono “Quella è la chitarra di Mark Knopfler”. In realtà nasce sessant'anni prima, ci hanno fatto il delta blues.
Cos’è cambiato rispetto a 10 anni fa?
È cambiato tutto. Stamattina sono venuti due clienti, un australiano che aveva già visto il negozio sul web, e un altro sempre straniero. Ad agosto quattro chitarre su cinque le ho vendute a persone da tutto il mondo: spesso uno cerca uno strumento, tu ce l'hai e spendendo 50€ arriva da Londra o da Bruxelles e coglie la palla al balzo. Ho spedito anche in Francia e al Nord. Nel ’99 questa possibilità non c'era.
Come vede questo negozio tra 5 anni?
È come quando ti chiedono quanto costerà una chitarra, dipende.
Mi piacerebbe che questa diventasse la via del vintage a Roma, lo dico a tutti i miei clienti ricchi ma non mi vogliono sentire. Perché a Parigi c'è, a Londra c'è, a Napoli –che è una capitale musicale a differenza di Roma- c'è. E poi perché uno che viene da te poi viene anche da me, poi va da quell’altro... E così via.
Il primo strumento che ha venduto, e l’ultimo che ha venduto oggi.
Una chitarra classica.
Una descrizione del suo cliente più affezionato?
Sicuramente Paolo, un chitarrista vecchio stampo appassionato di Fender. Uno di quelli che passa più volte a settimana anche solo per venire a salutare. E poi Mauro, eroe.
Qual è l’età media dei clienti?
Ci sono ancora tanti giovani ma non saprei farti una media dell’età, il range va dai ragazzini delle elementari fino agli ultra sessantenni.
Qual è la richiesta più assurda che le è stata fatta?
La prima che mi viene in mente è una cordigliera per chitarre. È successo stamattina.
Qual è lo strumento più costoso che abbia mai venduto?
Un sax e un pianoforte digitale. Ma la più costosa è una Fender Relic. Una chitarra in cui tutte le parti in legno sono appositamente invecchiate, le parti meccaniche ossidate per ottenere un suono particolare.
Qual è lo strumento più particolare che ha in negozio?
Lo Xaphoon. Uno strumento a fiato che ha l’ancia di un sassofono, si suona come un flauto ma ha un suono simile al clarinetto.
Cos’è cambiato rispetto a 10 anni fa?
Il target dei prodotti si è abbassato molto. La gente vuole spendere di meno, gli strumenti non sono un bene primario. Non è colpa solamente della crisi, lo spostamento verso la tecnologia ha cambiato molte cose. Se una volta spendevi mille euro per comprare una pianola con dei suoni paurosi ora basta comprarsi una Bontempi e scaricarsi un paio di programmi sul computer.
Come vede questo negozio tra 5 anni?
Non so proprio risponderti. Spero sempre meglio.
Il primo strumento che ha venduto, e l’ultimo che ha venduto oggi.
Lorella: È sempre la chitarra. Ogni negozio di strumenti inizia vendendo chitarre perché è più semplice, richiede meno posto, ne puoi tenere di più, hai più scelta. Col passare del tempo ti puoi specializzare.
Luciano: Per quanto riguarda l’ultimo è questione di tempo, oggi ho visto uscire una batteria, una tastiera, una chitarra e un impianto audio con luci... visto che i reparti sono cinque o sei e che confluiscono tutti ad un’unica cassa, ti ritrovi una linea di vendite mista.
Una descrizione del suo cliente più affezionato?
Lorella: I clienti affezionati vengono a bere il caffè anche tutte le mattine, fanno un giretto e poi vanno via. In questo caso si tratta di pensionati, che magari avevamo come clienti quando avevano 40 anni e che hanno ripreso a suonare.
Luciano: È il cliente che ha un approccio, che del resto è reciproco, di incontro. Ci incontriamo qui, io ti parlo di cose, tu le vedi, puoi comprarle come no. È un cliente a ciclo, che viene perché riceve un particolare trattamento, un modo di fare nostro. Vieni qua, tocca tutto, prova.
Qual è l’età media dei clienti?
Lorella: Dai 6/7 anni in su. L’età media dipende molto dalla stagione: in questo momento vanno dai 7 ai 15 anni e vengono con i genitori perché cominciano un corso di strumento. A riempire il negozio nel pomeriggio, oppure d’estate, sono invece ragazzi già più grandi, dai 20 ai 40.
Luciano: Molti giovani, anche 8/10 anni. Addirittura a clienti che oggi hanno 18 anni credo di aver venduto le prime cose quando avevano 10 anni, non di più.
Qual è la richiesta più assurda che le è stata fatta?
Lorella: Un’e-mail di ieri chiedeva se facciamo servizio a domicilio, portando gli strumenti a casa in modo che il cliente li possa scegliere.
Luciano: Un cavo fonoassorbente.
Qual è lo strumento più costoso che abbia mai venduto?
Luciano: Dovrei chiedere, perché vendiamo appunto diversi tipi di strumenti. Tra gli strumenti più costosi in negozio abbiamo la Fender Broadcaster 014, una produzione limitatissima del ‘49.
Qual è lo strumento più particolare che ha in negozio?
Luciano: Ce ne sono tanti, in linea di massima per me è questo basso/chitarra/stick 12 corde, che da tempo stiamo ancora cercando di capire come poter suonare. Poi bellissime versioni di sitar, non più presenti però in negozio.
Cos’è cambiato rispetto a 10 anni fa?
Luciano: Sicuramente la presenza del mercato telematico ha cambiato lo spirito dell’approccio allo strumento, che è ovviamente un approccio fisico: uno strumento lo devi suonare, lo devi tenere in mano. Questo concetto è un po’ andato a scemare, disilluso da una vendita online dove l’unica valutazione è data a destra da una serie di forum e a sinistra da una lista dei migliori prezzi possibili. È un cambiamento che ha mutato anche la competizione commerciale: la volontà di creare un negozio bello e accogliente metteva in competizione concorrenti su distanze chilometriche gestibili, 80 o 100 km al massimo. Ora si parla di una rete mondiale che si confronta online. Ripeto però che la controtendenza, da due o tre anni a questa parte, è che persone da molto lontano - Austria, Slovenia, Croazia, Francia, Spagna qualche volta, Inghilterra sicuramente - vengano per occasioni varie, si fermino e acquistino con grande cognizione di causa.
Come vede questo negozio tra 5 anni?
Lorella: Lo vedo qui. Abbiamo finalmente finito la ristrutturazione di un’intera ala (su un’area di circa 5000 mq espositivi totali, ndr), per cui per i prossimi cinque anni rimarrà così.
Il primo strumento che ha venduto, e l’ultimo che ha venduto oggi.
Il primo strumento che ho venduto è stato una chitarra Fender Stratocaster red sunburst. L’ultimo è stato un microfono Electro Voice.
Una descrizione del suo cliente più affezionato?
Il mio cliente più affezionato è diventato ormai anche un amico. Viene in negozio da quasi 50 anni e mensilmente porta a far settare la sua chitarra.
Qual è l’età media dei clienti?
L’età media dei miei clienti si aggira intorno 38 anni. I giovani fortunatamente stanno crescendo: spero che questo sia la conseguenza di un ritorno alla produzione musicale che, purtroppo, si era persa negli ultimi anni.
Qual è la richiesta più assurda che le è stata fatta?
Uno xilofono “super digitale”.
Qual è lo strumento più costoso che abbia mai venduto?
Un pianoforte a coda Schimmel.
Qual è lo strumento più particolare che ha in negozio?
Una spinetta dei primi anni dell '800. Ormai è diventata un oggetto dal quale difficilmente riuscirò a separarmi.
Cos’è cambiato rispetto a 10 anni fa?
Molto: prima i miei clienti puntavano più sulla qualità degli strumenti ed erano disposti a spendere cifre considerate “folli” al giorno d’oggi pur di portarsi a casa pezzo di storia della musica.
Come vede questo negozio tra 5 anni?
Spero meglio. Come accennavo in precedenza, i giovani si stanno riavvicinando alla musica, specialmente quella elettronica, e credo che inizieranno a preferire l’acquisto in negozio e quindi toccare e provare gli strumenti, piuttosto che comprarli direttamente su internet.
Il primo strumento che ha venduto, e l’ultimo che ha venduto oggi.
Il primo strumento una chitarra classica, l'ultima cosa venduta oggi una corda per chitarra elettrica.
Una descrizione del suo cliente più affezionato?
Il mio cliente più affezionato è il pensionato accompagnato dal nipote che viene da me per chiedermi spiegazioni su come si riprogrammano i ritmi e gli stili della sua vecchia tastiera che si è smemorizzata.
Qual è l’età media dei clienti?
Tanti giovani che vengono fino a che non vanno all'università.
Qual è la richiesta più assurda che le è stata fatta?
Ho ricevuto una telefonata dagli Stati Uniti perché una comitiva appena giunta in Italia non riusciva a individuare il negozio per mancanza di insegna.
Qual è lo strumento più costoso che abbia mai venduto?
Un organo liturgico a una parrocchia del Molise.
Qual è lo strumento più particolare che ha in negozio?
Le mie chitarre midi e il mio piccolo museo di elettronica.
Cos’è cambiato rispetto a 10 anni fa?
Che si vende molto meno.
Come vede questo negozio tra 5 anni?
Forse non ci sarà più o si trasformerà in un’azienda di servizi.
Il primo strumento che ha venduto, e l’ultimo che ha venduto oggi.
Ricordarsi di 24 anni fa comincia a diventare complicato, ma forse era un sassofono. L'ultimo è stato sicuramente una chitarra.
Una descrizione del suo cliente più affezionato?
Sono tutti ragazzi, principalmente ragazzi.
Qual è l’età media dei clienti?
La fascia media è dai 20 ai 40 anni.
Qual è la richiesta più assurda che le è stata fatta?
Una volta mi hanno chiesto un'arpa celtica.
Qual è lo strumento più costoso che abbia mai venduto?
Un sintetizzatore della Roland.
Qual è lo strumento più particolare che ha in negozio?
Probabilmente un mandolino.
Cos’è cambiato rispetto a 10 anni fa?
Be’ l'avvento di internet ha rivoluzionato tutto il mercato. Non c'è più solo la concorrenza tra negozi ma anche quella online, che è molto aggressiva.
Come vede questo negozio tra 5 anni?
Tra cinque anni penso che ancora resisterà, più in là non so.
--- La gallery Il giro d'Italia in 12 negozi di strumenti musicali è apparsa su Rockit.it il 2015-09-15 11:40:17