Foto by Dopio Picante Il vero manifesto della musica di Malavedo: “Sono-Solo-Sempre, Solo-Sad-Songs”. Siamo sempre più soli in mezzo alle altre persone: è la tristezza il sentimento che più ci lega, ma che allo stesso tempo porta a galla le fragilità dell’anima. Forse è meglio perdere tutto per aprire gli occhi. Scrivere di getto per dare sfogo a quel fiume interiore di sensazioni: è così che nascono le canzoni di Malavedo, è così che nasce "Che cerchi da me". La grinta dell’arrangiamento, tra chitarre distorte e base energica, riempiono gli spazi oltre le parole. Dopotutto, solo di parole si tratta, e dove esse falliscono, ecco che paure e paranoie sgorgano disordinate e confuse, in un circolare flusso di coscienza. Un loop dal sapore pop è il miglior modo per esorcizzare un cuore spezzato. “Vai tranquillo, tutto passa, me lo ripeto come un mantra”: quando troppe delusioni trafiggono il cuore, è più dura riparare i danni. L’unico sollievo è scrivere, per fare ordine nella tormenta: tutto passerà prima o poi, giusto? Smarriti nella penombra che separa fantasia e realtà, spesso ci troviamo a vivere aspettando qualcuno che non tornerà più. Ma aspettare un fantasma è negare sé stessi. È nella lugubre atmosfera di una base old-school che sussurra la voce di Malavedo, mentre “Dorothy” nemmeno ascolta, forse nemmeno vede la condensa filiforme dalle sue labbra. Sulle liriche esauste pesano le ore di overthinking, il rumore del fiume in sottofondo: la speranza che “il tempo ci accarezzerà” l’unica spinta a liberarsi delle false verità del mondo esterno. Ci si abbandona alla semplicità di una chitarra acustica e di appunti scarabocchiati: “Dormi, per ore e ore e basta. Il tempo ci accarezzerà, siamo farfalle nella tenebra". (prod. Dopio Picante, chitarra di Riccardo Maria Colombo) Il capitolo finale dell’EP riserva qualche sorpresa sperimentale nelle sue movenze: l’arrangiamento pulsante addensa il racconto di emozioni semplici e oneste, al punto di sembrare banali. Ecco la scelta dell’inglese nel titolo: un tentativo di dare un significato nuovo a quell’espressione abusata, eppure così vera e umana: “Rimani ancora che ne ho bisogno, sei malattia e medicina”. ---La gallery Malavedo EP è apparsa su Rockit.it il 2020-11-26 22:00:37