Prima è stato Masturbati. L'esordio spiazzante di Andrea Tich nel 1978. Un disco coraggioso, irriverente, prodotto da Claudio Rocchi per la Cramps di Gianni Sassi. Oggi Andrea Tich torna con Parlerò dentro te, un nuovo progetto musicale nato e cresciuto nel suo studio, «una factory sonora dove sperimento con il collaboratore di sempre Claudio Panarello e un gruppo di amici uniti dalla passione per la musica senza compromessi». Un disco in cui risuona ancora l'attitudine di Masturbati, una pietra lanciata con un'ironia sfacciata nelle acque degli anni Settanta, diventata poi pietra miliare e quel suo titolo, una presa di posizione: fare musica non commerciale, una dichiarazione d'intenti firmata da Andrea Tich rimasta coerente ancora oggi negli anni, dopo una toccata con fuga alla Polygram con Sono Tich. Una scelta che si è tradotta in lunghi silenzi sui palchi, ma una fervida attività artistica sfociata in colonne sonore, canzoni, jingle e progetti di sonorizzazioni per il grande schermo come Stereo di David Cronenberg, alternata a rare incursioni sempre indipendenti, come le due release per Snowdonia, Cometa di Sangue (2014) e Siamo nati vegetali (2010). Nel suo nuovo disco Parlerò dentro te, Andrea Tich riprende i fili della sua carriera e li riannoda in nuove trame all'insegna dello sperimentalismo, pensa ai complessi beat degli anni Settanta, al flower power e all'energia della musica condivisa dal palco milanese di Re Nudo dove ha suonato, fa scorrere le mani sui suoi amati dischi kraut e scivola nella nostalgia con De André Da questo caleidoscopico viaggio nasce un disco di colonne sonore senza film, tracce che si aprono con parole e parole che poi scompaiono, disciolte in un sound che si fa liquido e poi ruvido e poi miele nel silenzio notturno. Tra riverberi e delay la voce scivola tra un sax e una tastiera e affonda muta nello strumentale. «Ti racconto una piccola parte di mondo, ti apro una porta con i testi e poi ti lascio solo con la musica: ora tocca a te che ascolti, chiudi gli occhi, vedilo e vivilo quel mondo». Parlerò dentro te si apre con Dichiarato, uno squarcio acustico che sfocia in un potente manifesto contro i generali e la generalizzazione, per poi passare il testimone al pop degli Otto Comandamenti di chi si sente la verità in tasca, ma tanto “la perfezione non vale”. Dalle atmosfere dilatate e ariose di Sulle Cose, si arriva a La mia pace, la tua guerra, dove il sax visionario di Daniele Cavallanti è lo stargate di un viaggio siderale, su cui si innestano le incursioni solari de I sensi, una canzone al “sapore di allegria/di dolcissima follia e di lacrime salate”. Più vero di me è un'attimo di amore sospeso prima che la musica torni a rimbalzare nel ritmo in levare di Parlerò dentro te. L'album è un viaggio di sperimentazione in cui Tich lascia la musica alla guida, convinto che “quello che conta è partire, lasciarsi andare, per poi improvvisare senza preoccuparsi della destinazione”, tra derive elettroniche che portano al largo, la dissacrante ironia del debut album Masturbati che ritorna in Psichedelicapire e ballate notturne fatte di sussurri come Dove vai senza me. Un gioco di arrivi e partenze che si fa più intimo verso il finire del disco, tra quell'acquerello che è Denti Smaglianti con il suo “E vai, corri vai, ma vicino” che resta sospeso e l'ultima traccia Eclisse. Una suite in tre movimenti, dove è delicata sincerità del raccontarsi che ci conduce all'incontro con un Tich bambino, Nascosto nel mio mondo sotto barche rovesciate/Ginocchia infreddolite con segreti mai svelati e il Marrazano (scacciapensieri) suonato da Diego Pascal Panarello e processato fino a suonare come un sitar orientale, in un viaggio di suoni e influenze che si intrecciano. Così il cantautore milanese di origini siciliane, scompone e ricompone visioni e sonorità, «come frammenti di vetro colorati e movimento continuo per raccontare una storia: la mia storia musicale. Le canzoni che ho ascoltato mi hanno attraversato, lasciandosi filtrare ed ispirando il mio modo di scrivere e fare musica. Così è sempre stato, ma questo album nasce proprio per mettere a fuoco questo processo, naturale come quando la musica ci prende e ci porta via. A strattoni o cullandoti fino al bordo della consapevolezza». Parlerò dentro te è scritto e registrato da Andrea Tich e prodotto Claudio Panarello tra l'autunno 2017 e la primavera 2018. Pubblicato dai I dischi di plastica, label dei Camillas, «tra di noi è nato un amore incredibile, perché ci siamo trovati nell'essere tutti strani» e su vinile da M.P& Records. «La cover è la rielaborazione grafica di Raffaella Riva di un mio disegno, mio padre era un pittore e l'aspetto visivo è essenziale per me, insieme a quello visionario che ritorna anche nella mia musica».
--- La gallery parlerò dentro te è apparsa su Rockit.it il 2018-11-15 15:13:53