I dinosauri della musica italiana: 10 cantanti con più di 50 anni di carriera

03/07/2015 - 11:52 Caricato da Redazione
Avete presente cosa significa avere più 50 anni di carriera alle spalle? No, siamo sicuri che la maggior parte di voi crede che compiere 30 anni sarà una tragedia, quindi è come parlare di fisica quantistica. Eppure, molti cantanti italiani famosi hanno raggiunto (e alcuni abbondantemente superato) questo traguardo.
Che poi dipende un po’ da come ci arrivi. Tra di loro, alcuni insospettabili, ma se pensate che all’estero anche gli Scorpions hanno festeggiato il cinquantennale di carriera, capite da soli che il tempo è una misura molto relativa. Vediamoli nello specifico.
CLAUDIO BAGLIONI
Il primo insospettabile. A seconda di quale foto o di quale ritocco, sembra poco più che cinquantenne, eppure il Claudione nostro ha iniziato a 13 anni, nel 1964, in un concorso canoro a Centocelle, cantando le canzoni di Paul Anka prima e quelle di Fabrizio De Andrè qualche anno più avanti. Cosa faccia oggi è cosa piuttosto nota, una carriera che non ha mai conosciuto battute d’arresto.
ORNELLA VANONI
La “cantante della mala” è arrivata a 61 anni di carriera. Inizia a metà degli anni ’50 sotto la guida di Giorgio Strehler, di cui era diventata la giovane compagna. Oggi invece la si vede spesso in tv, ospite dei programmi Rai, in situazioni talvolta non proprio sobrie.
AL BANO
Anche Mr. Carrisi da Cellino San Marco porta sulle spalle 50 anni di carriera. Iniziò nel 1965 incidendo “La strada”, una cover di Gene Pitney, per poi fare da spalla ad Adriano Celentano. Ben prima di Romina, della Lecciso, dell’Isola dei Famosi, dei tanti figli e ancora di Romina. Cosa fa adesso? Canta da spaccare i bicchieri e fa le flessioni sul palco di Sanremo.
GINO PAOLI
L’ex presidente della SIAE ed ex esponente del Partito Comunista Italiano ha più di 50 anni di carriera, avendo iniziato alla fine degli anni ’50 con la band “I diavoli del rock”, in cui militava anche Luigi Tenco. Nel 1959 incide il suo primo 45 giri “La tua mano” ed il resto è storia. I grandi, immortali successi, l’amore con Stefania Sandrelli, il tentato suicidio, la seconda giovinezza e le polemiche sui presunti illeciti fiscali.
MINA
Benché lei sia invisibile dal 1978, la carriera di Mina è una delle più longeve e folgoranti che il nostro paese ricordi. La “tigre di Cremona” è una delle più grandi cantanti di tutti i tempi, e si parla a livello internazionale. Ha iniziato una notte d’estate del 1958, quando è salita sul palco della Bussola, in Versilia, per cantare con un’orchestra, grazie ad alcuni amici che l’avevano sfidata per scherzo. Amici lungimiranti, viene da pensare. La vera Divina.
EDOARDO VIANELLO
Il re dell’estate, con i suoi tormentoni sull’abbronzatura, ha iniziato la carriera nel 1956, quando si presenta al pubblico facendo il verso al gruppo gospel americano “Golden Gate Quartet”. La sua “I Watussi” è tra le 15 canzoni più eseguite in Italia e per questo detiene anche un Guinness dei Primati. E oggi? Praticamente tutte le estati lo troviamo nelle piazze d’Italia a cantare “A-a-bbronzatissima” come se non ci fosse domani.
ADRIANO CELENTANO
Cantante, attore, ballerino, conduttore, regista, produttore, filosofo e molleggiato. Ha venduto nella sua carriera una cosa tipo 150 milioni di dischi. Carriera iniziata coi “Rock Boys” nel 1956 all’Ancora, un locale di Milano suonando i pezzi rock’n’roll americani e mai finita. 40 film, 40 album, programmi televisivi e concerti i cui biglietti vanno esauriti nel giro di un quarto d’ora.
TOTO CUTUGNO
Anche l’italiano vero ha 50 anni di carriera alle spalle. Ha iniziato con la band “Toto e i Tati” nel 1965, sorprendentemente come batterista, inizierà a cantare solo negli anni ’70. Quindi siamo al limite, ma lo vogliamo includere lo stesso perché gli vogliamo bene. Eterno secondo al Festival di Sanremo, oggi molto attivo sui social e divo nell’Est europeo, dove fa concerti affollatissimi ed è trattato da vera star.
GIANNI MORANDI
Gianni sta vivendo una terza o quarta giovinezza grazie a Facebook sul quale è diventato profeta e maestro zen, mostrando di aver capito il mezzo più dei social manager neolaureati. Già nel 1958, l’eterno ragazzo cantò “Nel blu dipinto di blu” per un provino e da lì non si è mai fermato. Dal twist degli esordi ai pezzi scritti da Cesare Cremonini di oggi. Nel mezzo fa anche l’attore di film e fiction, si allena e corre come un atleta. Un esempio.
I NOMADI
Il gruppo immortale per eccellenza. Ha perso membri per strada, lo storico cantante Augusto Daolio, venuto a mancare nel 1992, senza mai mollare. Beppe Carletti, tastierista e fondatore, suona ancora con lo stesso gruppo dal 1963 ed i concerti sono ormai dei grandi meeting transgenerazionali, in cui si possono trovare sullo stesso prato nonni e nipoti.
I POOH
Il bonus, perché in realtà i Pooh festeggeranno il cinquantennale nel 2016. Ma non possiamo non citare la band più famosa d’Italia, che ha venduto 100 milioni di dischi, i cui membri oltre ad aver sfornato figli come DJ Francesco, sono anche stati nominato Cavalieri della Repubblica. Attivi dal 1966, i Pooh erano altri 4: Valerio Negrin, Mauro Bertoli, Vittorio Costa, Giancarlo Cantelli e Bruno Barraco. Ben preso entrano in formazione Roby Facchinetti e Riccardo Fogli, due anni dopo entra Dody Battaglia e con Negrin daranno vita al quartetto storico degli anni 60. Nei 71 subentrerà Stefano D’Orazio alla batteria e nel 73 Fogli lascerà, rimpiazzato da Red Canzian. Per quasi 40 anni questi saranno i Fantastici Quattro poi, nel 2009, D'Orazio lascia il gruppo. Non osiamo pensare come festeggeranno i loro 50 anni di carriera.

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