(Torna all'indice) [playlist=32784,Pedar Poy + Machete Bass](Foto di Starfooker) Pedar poy + Machete bass ed è subito su le mani regà. Aprono con una serie di rime serrate create apposta per l'occasione (c'è posto per tutti, dal MI AMI a Patty Pravo), pubblico fomentatissimo spettinati da bassi e ambientazioni in continua trasformazione, dal lontano Oriente alla dubstep più moderna, inclusi momenti intimi. Grazie regà, avete spaccato er culo. // Chiara Longo [playlist=32725,DNN](Foto di Pavlove Der Visionaer Magari oggi, nell'epoca strana che ci ritroviamo a vivere, dove i timidi non si guardano più le scarpe ma lo schermo del telefono, dicevo, oggi un dj set così magari ti induce a uno Shazam compulsivo più che alla liberazione completa del tuo cervello, dove gli Onyx e i Cristal Waters possono convivere nello stesso set insieme a Morales e Louie Vega. Io so solo che lì sotto, con il mio bicchiere perlopiù pieno di vodka, ho chiuso gli occhi e quando li ho riaperti ero da tutt'altra parte. Magari è nostalgia, ma spero che esista sempre un dj che aspiri a tanto. // Sandro Giorello [playlist=32726,Mohko](Foto di Alex Alvisi) Un suono, o meglio, una distorsione. Un lungo tunnel oscuro dove potete immaginarvi tutte gli episodi di Batman remixati su ritmi che potrebbero essere pure chiamati dubstep anche se quasi sembra un set industrial, ovviamente dopato di IDM, grime e tutte le malattie che hanno inventato i cattivi di turno da inizio anni duemila in poi. Peccato che Bane è stato arrestato (e non è una metafora), gli avrei chiesto come si respira senza maschera. // Sandro Giorello [playlist=32727,Dracula Lewis](Foto di Luca Cecchi) Mascherato da una coltre di non-intellegibilità, come un perfetto fantasma del contemporaneo. Valigia da Ryanair costante – sampler, effetti e poco altro – per un live deviato e viscerale. Dub, manipolazione, detuning. Dicotomie reale/virtuale in una spirale di illusione e stordimento. // Marco Verdi [playlist=32728,Mushy](Foto di Starfooker) Cala la notte, quella nera. Il set più oscuro del festival si consuma al chiuso di un palco Deezer che si fa curioso, silenzioso e rapito dalla carica sensuale ed estatica di Mushy, sibilla dalla voce eterea che incanta il pubblico stremato a suon di drones e di drum machine, di cold-wave condita con una punta di esoterismo. Se chiudi gli occhi un attimo, ti porta letteralmente via. // Simone Stefanini [playlist=32785,Say Dubai](Foto di Pavlove Der Visionaer) Il discorso è: a certa gente basta mettergli due cdj davanti e loro ti tireranno fuori sempre qualcosa di spaziale. Quindi Say Dubai, venerdì notte, coi respiri stretti che si toccavano nel Deezer, suonano bass-intimità che stravolgono tutti, squagliano alcuni, fanno muovere altri. Un tendone di velluto sopra il club. Facile se ci pensi, no? // Marcello Farno ---La gallery MI AMI 2013 - Venerdì 7 giugno - Palco Deezer è apparsa su Rockit.it il 2013-06-28 10:30:00