L'accoglienza del pubblico a Guadalajara. Poi dici che uno non si deve commuovere. Direzione Guadalajara. Torta Aogada, così lo chiamano. Maiale, avocado, cipolla, lime, pane, il tutto immerso in un sugo speziato. È tutto un gioco a chi spezia di più lì. Sempre Città del Messico. Ristorante e pausa pranzo di recupero. Se vuoi che i musici locali vengano a suonarti al tavolo devi pagarli, devi rispettarli per il lavoro che fanno. La gente li chiama, li paga, e loro ti regalano un pezzo di vita. Il mezzo da viaggio con Edgar, il nostro autista, al volante. Fantastico tutto, anche il modo di ridere di Edgar. Arrivati alla venue aspettava che scendesse il promoter per farci strada, nel caso volessimo evitare i fans. Pensa che roba. Appena arrivati. Tra cattivo gusto e abitudini locali La prima sera. La prima data. Città del Messico. El Imperial è un locale piccolino, ci entrano 200/250 persone, ma era tutto pieno, sold out. Foto, autografi, non ci hanno lasciato nemmeno vedere il gruppo spalla. Appena accesi gli ampli, a tenda ancora chiusa, al primo accordo di prova la gente ha iniziato a urlare. A un certo punto del live hanno dovuto mettere lo scotch alle prese che il pubblico si ribaltava sul palco e si staccavano cavi e alimentazione. La sicurezza è dovuta salire da dietro e scendere a spingere che una ragazzetta si stava schiacciando. E tutti cantavano i pezzi a memoria. Un'emozione sempre più indefinibile. A vederci quella sera c'era anche il ragazzo che aveva coverizzato la parte di batteria di "Prince, Prostitutes" e aveva caricato il video sul tubo. Abbiamo fatto scendere l'Ale ed è salito lui, un po' impacciato e ubriaco, ma ha comunque portato a termine il pezzo e cazzo che gioia. Le piramidi di Teotihuacan. Gli unici girati dalla parte sbagliata. ---La gallery Soviet Soviet Mexican Photoreport è apparsa su Rockit.it il 2013-02-28 16:48:05