"Follia" è un viaggio, un' odissea attraverso gli occhi e le parole di un individuo apparentemente ordinario, che cova e coltiva, però, dentro di sè un' istintualità repressa e desiderosa di vendetta. Un cammino che parte dalla ricerca di una scissione dalla realtà ("Nuove distorte sensazioni", "In trance"), passa attraverso il distacco graduale dal mondo, la paranoia ("Un' altra pelle"), l' ossessione per una sessualità svincolata dagli affetti e dalle relazioni impegnative ("Il momento del silenzio", "Per non morire"), che sfocia poi nei ritualismi, nella maniacalità del potere, nella violenza, ma che forse dallo stesso desiderio di violenza è generata ("Modus operandi", "Fredda"); per giungere, infine, alla privazione, al dolore, alla morte (reale o metaforica?) e alla "rinascita", intesa come acquisizione di una nuova consapevolezza di sè, della propria componente istintuale e irrazionale e, forse, alla capacità di controllare e sublimare le pulsioni attraverso l'arte ("Teorie disconnesse", "Quella luce", "L'assenza").
Tutto ciò è raccontato senza alcun intento didascalico o moralizzatore: non vogliamo certo glorificare la violenza, e riteniamo che sia ovvio e superfluo condannarla, siamo però convinti che sia più importante (ma più difficile, ne siamo consapevoli) osservare come ciò che superficialmente definiamo come "male" sia in realtà la controparte, stravolta e sovvertita, del nucleo più impulsivo e passionale dell'animo umano...
Come la propria immagine riflessa in uno specchio.
COMMENTI