Descrizione

Esce il 12 ottobre BAN FROM ALL AREAS, il primo disco di GiaGGio.
Un percorso strano quello di GiaGGio, che, con all’attivo 3 tour Europei e uno tra USA e Canada, ha iniziato suonando nei club underground, da Berlino a Parigi, da New York a Toronto, a Los Angeles.
Adesso arriva il disco, un progetto nato dall’idea dell’artista di uscire dal coro di distinguersi dallo stereotipo, del producer, del dj che, aldilà del suo look, è un contenitore vuoto, che non ha nulla da dire artisticamente.
Vuole, al contrario, raccontare un mondo che ha i suoi contenuti, anche se non sono raccontati a parole.
Nei vari brani del disco, edito da Freecom e realizzato con il sostegno di Puglia Sounds, questo concetto si racconta.
Wrong dresscode ad esempio è ispirata al concetto dell’apparenza: cos’è più importante quando vai ad un party, ad un concerto o a ballare? Lo spirito di libertà che la musica e il ballo possono darti o indossare l’ultimo vestito alla moda ed essere uguale a tutti gli altri?! “Tanto lo sappiamo che un paio di scarpe bianche alla fine di un bel concerto non possono che diventare grigie”.
Put your hearts up! nasce da un gioco di parole con una delle frasi più pronunciate dai DJ di tutto il mondo: “PUT YOUR HANDS UP!”. Qui è all’ennesima potenza: in alto i cuori, agitate le braccia, incrociate gli sguardi ed avvicinate i vostri corpi. Giù i cellulari, via le fotocamere e i social. È la musica che deve guidarci stanotte! Siamo persone reali e siamo qui ADESSO!
Questo essere fuori dal “canonico” comporta anche uno stato di isolamento e di esclusione: da qui nasce il titolo BAN FROM ALL AREAS, escluso da tutti i party, negati gli accessi a tutte le aree, bannato da tutte le scene. Nessun backstage, nessun buffet di benvenuto, nessun louge bar, nessun salottino, nessuna area riservata, nessun camerino, solo un piccolo spazio conta, 2 metri x 2 metri, gli strumenti, i suoni e la musica.
Con la produzione artistica degli ANUDO e un colore a tratti Techno, a tratti Electro, con spunti acustici le 9 tracce cercano di evolversi sull’idea di “entrare” nella pancia dell’ascoltatore e portarlo a muoversi e ballare. Synth “grossi” e corposi soprattutto di stampo vintage come Moog Voyager, Roland Juno-106, Jupiter-6, Korg Polysix, tracciano le linee melodiche mentre casse e rullanti ad alto sustain ne cadenzano le ritmiche.

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