Gianluca de Rubertis - “L’Universo Elegante”
Un album che ha origine dalla vita, vista dal minuscolo all’infinito
Dodici canzoni per un pop sapiente e colto che si intreccia a parole argute, su di un tappeto musicale che giunge dritto al cuore dell'ascoltatore.
Amanda Lear e Mauro Ermanno Giovanardi tra le featuring del disco
Si chiama “L’Universo elegante” il nuovo album di Gianluca De Rubertis ed uscirà martedì 13 ottobre per l’etichetta MArteLabel con il sostegno di Puglia Sounds Record. Il cantautore, dopo l’esordio solista del 2012 (“Autoritratti con oggetti”), presenta questo secondo lavoro che ha origine dalla vita, la vita fisica, mentale e sentimentale dell'uomo, vista dal minuscolo all'infinito, dalla briciola al siderale.
Un album che racchiude dentro molteplici esperienze di vita, esposte a volte in maniera sensuale, a volte con toni ironici e pungenti; in bilico tra avanguardie di sensi e significati multipli che si snodano su brani cantabili e pop. Ad impreziosire il lavoro, due ospiti di spessore: Amanda Lear (feat. in “Mai Più”) e Mauro Ermanno Giovanardi (feat. in “Magnifica Notte”). Il disco è stato missato da Davide Lasala.
L’iniziale “Chiedi alla polvere” pone subito delle domande che verranno poi affrontate durante il restante ascolto: chi siamo, se non minuscoli granelli di polvere cosmica? Segue “Mai più” che, in uno scorrevole incedere da pop fine anni Settanta, declama il punto terminale di una storia d’amore, espresso con toni disincantati e a volte contraddittori; ad impreziosire il brano la presenza di uno dei due grandi ospiti del disco, Amanda Lear.
“La vita è sogno” sembra portarci di nuovo su atmosfere eteree, rarefatte, sognanti, dove la risposta alle varie domande potrebbe essere contenuta all’interno di un semplice bacio, punto di contatto tra la materialità terrena e la spiritualità dell’universo. A fare da trait d’union giunge una sensualissima “Labbracadabra”, contenitrice già dal titolo di cabalistici doppi sensi, una sorta di girone dove incontrare personaggi a cavallo tra il magico e il romanzesco. Segue “Sotto la tua gonna” che, in un’ulteriore giravolta, ci consegna un’inusuale dichiarazione d’amore vista attraverso le tegole di una gonna, spiazzando l’ascolto e virando verso lo spirituale da un possibile punto di vista carnale.
Giungono in rapida successione “Brucia come brucia”, un ginocchio sbucciato che insegna al bimbo il dolore, quella sensazione che lo accompagnerà nella vita adulta e che si tramuterà in sofferenza per l’incognita che il futuro rappresenta; e “Chiaro di luna siderale”, una sorta di chiave di volta all’interno dell’album, unico pezzo di piano solo, ci proietta in un universo poetico, da cui osservare la lontananza e la piccolezza degli astri, della luna, della terra…
La chiave di volta arriva con “Magnifica notte”, l’altro brano che vede De Rubertis duettare con la seconda importante partecipazione dell’album: dalla musica di Salvatore Adamo (l’originale “Mi gran noche” è un vero e proprio evergreen in Spagna), la presenza di Mauro Ermanno Giovanardi duetta perfettamente su questo brano dall’arrangiamento completamente nuovo e ballabile, rendendolo accattivante e molto vicino ad atmosfere dei primi anni Ottanta.
L’eleganza di “Fiorigami” ripropone il classico binomio fiore-donna, con una sequenza di sentori e di ricordi a cui questa canzone restituisce ancora amore; l’urgenza di “Cantico di una creatura” ci consegna una sorta di inno all’amare, amare tutto e incondizionatamente, sorretto da una struttura armonica quasi a programma; la dubbiosa “Cos’è la vita” pone una domanda eterna, la cui risposta probabilmente risiede nella somma di innumerevoli e microscopiche azioni o attimi, elementi percepibili forse solo con la forza dei sentimenti.
Chiude la trackilist, con un titolo emblematico, “Quello che resta”: nel buio più profondo la luce sembra non esistere, eppure essa si manifesta ancora, anche se solo come ricordo. Un inno alla vita, cantato al buio con entusiasmo.
L’uscita dell’album “L’universo elegante”, pubblicato con il sostegno di “Puglia Sounds Record 2015” – REGIONE PUGLIA - FSC 2007/2013 - Investiamo nel vostro futuro, verrà preceduto dalla pubblicazione di un mediometraggio, “Dal tramonto all’album”, la cui regia è stata curata personalmente da Gianluca De Rubertis e che verrà presentato a Milano il 25 settembre e poi in un minitour nei cinema di tutta Italia.
Una modalità di promozione non convenzionale, quindi, con la quale MArteLabel conferma la sua natura eclettica, puntando su progetti dall’alto tasso artistico che vanno oltre la musica.
L'universo elegante
Gianluca De Rubertis
Descrizione
Credits
Scritto e arrangiato da Gianluca De Rubertis
Registrato tra maggio e luglio 2015 presso EDAC STUDIO (Fino Mornasco) e GAS VINTAGE STUDIO (Roma) da Davide Lasala (@Edac) e Sante Rutigliano (@Gas Vintage)
Missato da Davide Lasala @ EDAC STUDIO
Assistente di studio: Andrea Fognini
Masterizzato da Giovanni Versari
Hanno suonato: Lino Gitto (Batteria), Giovanni Pinizzotto (Basso), Sante Rutigliano (Chitarra elettrica e acustica), Gianluca De Rubertis (Pianoforti, Hammond, Sintetizzatori, Chitarra Elettrica)
Hanno cantato: Gianluca De Rubertis, Mauro Ermanno Giovanardi (“Magnifica Notte”), Amanda Lear (“Mai più”).
Coro di voci bianche in "Brucia come brucia": Vittoria, Michelle, Francesco, Federica, Alice, Emma ed è stato registrato presso l'accademia di Silvia Cecchetti di Monza con la direzione di Silvia Cecchetti e Leonardo Lagorio.
Ufficio stampa: MArtePress (www.martepress.eu)
Artwork: Gianluca De Rubertis
Fotografie: Gianluca De Rubertis e Maria Cuevas Perez
Supporto web: Artinvaders.it
Tutte le tracce sono di Gianluca de Rubertis, eccetto "Magnifica notte" (musica di Salvatore Adamo - testo tradotto e adattato da G. De Rubertis)
Ringrazio, sideralmente: Stefano Ferrari, Maura Bergamaschi, Leonardo Pari, Davide Lasala, Cecilia Lucianetti, Andrea Fognini, Mauro Ermanno Giovanardi, Amanda Lear, Martina Medail, Alain Mendiburu, Alessandra Contini, Lino Gitto, Giovanni Pinizzotto, Sante Rutigliano, Antonio Barbara, Silvia Cecchetti, Leonardo Lagorio e le Voci bianche dell'Accademia di Monza.
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