Il labirinto, luogo in cui perdersi e ritrovarsi, e il suo centro, idea ambivalente: punto più lontano dall’uscita ma anche luogo da cui partire con la piena consapevolezza di se stessi. Giorgio Barbarotta, cantautore trevigiano, affronta il tema del viaggio in senso fisico e metaforico in una sorta di racconto a tappe stile concept album anni ’70. Si va dall’ossessiva e jazzata title-track in cui la partenza dalla città natia diviene spunto d’osservazione e critica al nostro tempo, a Per le strade del mondo, manifesto di libertà e speranza di pace e armonia, dalla gitana e flamencata Gente di Almeria, porto andaluso simbolo di scambi e comunicazione tra i popoli, a Inno alla vita ballata folk-pop dal sapore irlandese ispirato alle feste paesane di piazza, da Gea, sentito atto d’amore per la madre terra, alla solitaria mediterranea navigazione di In rotta, da Balcanica, diario di viaggio in Bosnia-Erzegovina a Non è ancora buio, parentesi intimista traduzione della dylaniana Not dark y…
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