TESTO
...Senza offesa, lei è giovane, se ne faccia una scorta, più che può! Le carte sono importanti, sono tutto... ssst!... per sapere chi sei... per farglielo vedere!
Guardi, senza offesa , ne ho quattro borse, ci dormo sopra. Sapetecom'è... nella confusione tutti ti fregano le carte. Lasci lì il tuoatto di nascita e... non lo trovi più. Sei rovinato.
È difficile rifarsi una vita... senza essere nato!...
E intanto, da qualche parte, c'è qualcuno che se lo gode il tuo atto dinascita... Ingordi, affamati di identità!
Io non mi posso lamentare, guardi: quello che basta. Ma ce anche chi neha più di me. Parlavo con uno così, in confidenza, senza competizione, a un certo punto mi fa: "Lei non sa chi sono io!..." tratratra!... Eratutti. Che invidia!
Mi creda, non bastano mai. È colpa della pace. Troppo ordine.
In guerra c'era un gran casino, potevi sgattaiolare. In pace... non sista mai in pace. In pace non basta esistere, lo devi dimostrare, civogliono le prove. Cogito ergo sum... Carte! Altro che Cartesio!
E poi manca sempre qualcosa. hai voglia di essere prudente.
Lei non mi crederà, ma quando vedo la polizia... il tremore. Eppure ciho tutto... credo. Tutto dentro le borse, più i bolli incorporati,guardi, attestato di miopia, scadenza '78, guardi, deve eseere visibile. Ci ho tutto, eppure fischio... fischietto sempre quando c'è la polizia. E gli butto lì quattro borse, indifferente. Tre giorni... tre gironi aVentimiglia... Si capisce, gli danno un'occhiata... Ma ce n'è anche dibuoni, di padri di famiglia, chiudono un occhio.
E così io posso essere Lorenzi. Perchè io sono Lorenzi... O no? Nonimporta, non si saprà mai. L'importante è che sono in regola, ce l'hotutte le carte, altrimenti come fai?...
La gente si rassomiglia, si rassomiglia troppo. Non si riconosce più unboxer da un levriero, mi creda, che differenza c'è? Niente: unatamponatine. È la medaglietta che conta.
Uno ammazza un ragazzo vicino a Roma, si mette un paio d'occhiali, va in Svizzera:... "Sono Cary Grant"... e, se ci ha le carte... passa.
Scusi, ma lei è proprio lei? Senza offesa, ne ho visti di tipi come lei. Ero così anch'io. Non è rimasto più niente dell'individuo, mi creda,niente. Finito, sgretolato... Vuole un certificato? Scusi la rima. Eroun poeta io... Lo prenda, lo prenda... Quelli che resistono sono ipeggiori, una valanga di spostati, come all'uscita dei conservatori. Loprenda prima che sia troppo tardi. Anch'io ero come lei, ero un poeta,ma ho smesso. E dopo un po' tutti quelli che smettono si rassomigliano,come io e lei. Sul terreno della sconfitta, mi creda, non c'è nessunadifferenza tra un filosofo che fa il barista, un ladro in disuso e unrivoluzionario smesso, senza offesa.
Tra un po' saremo tutti uguali. Tutti uguali, certo, nei fallimenti.Ecco, questa sì che è una bella aggregazione! Vengo anch'io... senzaoffesa.
Le persone si uniscono, mi creda, per un autobus che non hanno preso.
ALBUM E INFORMAZIONI
La canzone Le carte si trova nell'album Libertà obbligatoria uscito nel 1975 per Carosello Records.
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L'articolo Giorgio Gaber - Le carte testo lyric di Giorgio Gaber è apparso su Rockit.it il 2020-05-19 19:09:46
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