Descrizione

“Siamo rimasti / guelfi e ghibellini, / con molta storia / e poca memoria. / Confusi all’ombra / dei
nostri campanili, / ma è oltre il confine / che vengono dettate / le regole di un gioco / senza più confini.”

Il mondo continua a essere dominato da guerre e fazioni. Proprio come quello medievale dei Guelfi
e Ghibellini, da cui trae ispirazione il nuovo singolo dall’anima rock del cantautore misterioso Giors,
uscito su tutte le piattaforme digitali domenica 1° maggio 2022.
Una data simbolica, in occasione della quale risulta opportuno riflettere sulle idiosincrasie,
contraddizioni e difficoltà che percorrono la società in cui siamo immersi. Che, se osservata da vicino,
non appare poi molto distante da quella in cui, appunto, si muovevano i sostenitori del Papa e
dell’imperatore nel ‘200, tra battaglie civili, giostre medievali e torri da difendere ed espugnare.
Nel nostro mondo, tuttavia, oltre ai confini da valicare e ai territori da voler conquistare, si nasconde
anche un’altra insidia, forse meno visibile ma altrettanto perniciosa e invadente. Si tratta della sfera
digitale o, per meglio precisare, della supervisione e del controllo – di cui siamo vittime spesso
inconsapevoli – operati da parte dei “titolari” di internet di quell’immenso intrico di dati,
informazioni e dettagli sensibili che popolano le nostre giornate online.
Come precisa Giors nel corso del brano:
«Il giorno nuovo / ci porta via la vita, / muoiono le fiabe / e i nostri sogni in loro / icone digitali /
diventano pezzi di anima. / Tutto è più uguale / e la nostra fantasia / muore nel quadro / del

sentimento globale.»

Per abitare l’universo digitale, sostiene il cantautore, occorre esserne educati, saper esserne cittadini
per evitare di diventarne “schiavi”: persone soggiogate al volere di pochi individui che si appropriano
di ciò che è funzionale ai loro affari senza remunerare l’umanità da cui attingono le risorse necessarie
ai propri scopi. In questo senso, pensa Giors, la nostra comunità non è – tecnologia a parte – tanto
dissimile rispetto a quella degli scontri animati dai guelfi e dai ghibellini. Con alcune sostanziali
differenze: la prima è che, nel ‘200, essi erano i protagonisti dell’allora mondo, cosa che non si può
certo dire di parecchie delle discussioni e istanze che quotidianamente ascoltiamo e viviamo, proprio
perché non siamo più al centro del mondo.
La seconda differenza, invece, consiste nel fatto che ora si insegue più potere e più supremazia per
uno spazio globale, e questi «nuovi re di oggi», ossia cellulari, «maglietta e jeans», alla cui «corte
siamo attratti a frotte dalla loro seduzione», mirano a obiettivi più ampi, più pervasivi e non riferiti al
solo spazio geografico che intendono occupare.

E così ci illudiamo di poter comprare il mondo quando, a dominarci, sono proprio le dinamiche di
quest’ultimo.

Il singolo è distribuito dall’etichetta Lo Studio Records.

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