«Siamo noi / a fare bello il mondo / col lavoro e la voglia di giocare / di correre contro il destino / fino a volerlo piegare.»
In un mondo che ci vuole tutti uguali, il vero atto di coraggio è essere se stessi. E, soprattutto, credere nella forza delle proprie inclinazioni, volontà e ambizioni. È con questo messaggio che il cantautore Giors ha deciso di accogliere musicalmente il 2022, affidando pensieri ed emozioni al nuovo singolo Siamo noi, in uscita venerdì 1 aprile 2022 per l’etichetta Lo Studio Records.
Il brano, cullato da un letto di note dolci ma incisive, riflette sull’importanza delle «piccole cose di tutti i giorni» – come direbbe lo scrittore e poeta Hermann Hesse –, ossia la colonna sonora della nostra esistenza, che, però, perdiamo spesso di vista a causa di disattenzione e “ignavia intellettuale”.
Per riappropriarci della bellezza e dei dettagli che rendono migliore la nostra permanenza sulla Terra è, allora, necessario volgere lo sguardo altrove, lontano dagli schermi luminosi di smartphone e computer,
e direzionarlo, al contrario, al cospetto della meraviglia – quella sì, “abbagliante” – della natura, che circonda le nostre vite e con la quale ci siamo quasi dimenticati di essere connessi da un profondo legame.
Ma, in particolare, è fondamentale riconoscere il potere delle nostre vocazioni: quella spinta propulsiva che muove la collettività verso il bene e un mondo più equilibrato, fatto di persone che perseguono i propri obiettivi con amore e fiducia. Che siano i medici che si impegnano per soccorrere i pazienti, i manager che pensano anche al benessere dei propri collaboratori, i docenti capaci di far innamorare i propri allievi della materia che insegnano o i panettieri che trascorrono notti insonni per garantire la massima qualità ai primi clienti del mattino, o altri ancora, non ha importanza: tutti noi siamo chiamati ad assecondare le nostre attitudini e abilità più autentiche, confidando proprio nell’“amore” che esse sono in grado di generare a livello umano e comunitario.
Anche in Siamo noi torna, dunque, un tema caro alla poetica di Giors: l’invito al godere di ciò che abbiamo e, soprattutto, del nostro presente, affrancandoci dalla versione imposta da una società sempre più assoggettata all’apparenza e pericolosamente distante dal proprio sé interiore.
Possiamo tutti essere la versione migliore di noi stessi: basta solo affidarsi all’Amore. Come dimostra anche il particolare dell’opera presente in copertina, Love in Portofino, descrizione delicata e sensibile dell’amore e delle sue forme da parte del pittore scomparso Pier Enrico Guzzi.
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