I FIGLI DEGLI ALTRI è l' ultimo album di GIOVANE GIOVANE (PeerMusic Italy), con la produzione di Valerio Bulla. Anticipato da Quello che vuoi, Cattedrali, Tuoni e Non andare via.
L'album nasce da una serie di idee precise in cui Paolo, vero nome di Giovane Giovane e Bulla si sono incontrati: l'esigenza di unire le caratteristiche del pop italiano con sonorità di derivazione internazionale da un lato e la necessità di mantenere una produzione che tenesse insieme le varie reference in modo omogeneo dall’altro.
Ne è venuto fuori un album in cui ci sono pezzi che si muovono lungo un beat con in influenze trap, ballad sostenute da chitarra acustica e altri dichiaratamente pop, tutto in un climax sonoro coerente e ben amalgamato che non rischia mai di suonare dispersivo.
Nonostante I Figli degli altri sia stato scritto quasi interamente durante il primo lockdown, i temi sono quelli dei sentimenti universali, senza un riferimento troppo esplicito alla contemporaneità: l'intento era quello di scrivere con un linguaggio concettualmente valido anche se fruito in un contesto e momento diverso, per questo più che la didascalicità degli avvenimenti c'è quella dei sentimenti con temi che, per quanto intimi, possono essere condivisi da molti: si è lavorato quindi a ricercare quindi l'atemporalità.
I Figli degli altri è un album profondamente sincero in quello che racconta e nella libertà con cui è stato prodotto, cercando sì di essere adatto ad un mercato discografico ma non perdendo mai di vista l'idea che Giovane Giovane ha della musica.
I FIGLI DEGLI ALTRI
Giovane Giovane
Descrizione
Credits
testi e musica Paolo Arzilli (GIOVANE GIOVANE)
produzione Valerio Bulla
recording JEDI SOUND
Mix Alessandro Donadei
Mastering Andrea Suriani
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