“L’essenza invisibile” un lavoro intimistico, a tratti, autobiografico.
L’album è composto da 12 brani ispirati ad un periodo particolare della mia vita, un periodo di solitudine interiore, contornato da vicissitudini che hanno influito sul mio stato d’animo, rafforzandolo.
Ho voluto cantare gli ultimi, gli anawim "i poveri di Dio", le loro passioni, le loro croci, la loro morte, fisiologica ed esistenziale.
Storie come quella di Raya Khadka (Babù) il clochard nepalese morto, di freddo, a Genova, nel giorno di una vigilia di capodanno, sotto i portici del teatro Carlo Felice.
Storie di emarginazione, di migranti, del disastro ambientale che l'uomo sta provocando, di soprusi da parte del più forte sul più debole, problematiche che, purtroppo, ancora oggi, alle soglie dell'anno 2020, continuano a sussistere.
Ho cercato di cantare anche l'amore.
L'amore tradito, l'amore vero, l'amore eterno.
Ho voluto cantare la speranza che non deve, assolutamente, morire.
L'essenza invisibile
Giulio De Leo
Descrizione
Credits
Testi e Musiche: Giulio De Leo
Arrangiamenti: Rossano Menna e Giulio De Leo
COMMENTI