Esce il 21 gennaio Atypical, primo album dei Golfers. Preceduto da tre singoli, Your Game, Good Reason e Drawers, con cui il duo elettronico irpino si è fatto conoscere, incuriosendo pubblico e addetti ai lavori.
Il progetto ha un forte legame con l’arte e la moda. Le grafiche dei singoli e dell’album, seguono un concept molto preciso, fatto di linee e geometrie; giocando con il contrasto di colori forti, queste figure sintetizzano in visivo quello che i Golfers producono in sonoro. Per l’uscita di Good Reason il duo ha girato una live session nella suggestiva location Fondazione Made In Cloister, un museo nel cuore di Napoli che ospita le personali dei più quotati artisti internazionali del momento, in collaborazione con il brand D.A.T.E., come celebrazione del sodalizio musica, arte moda.
Atypical è un mix di sonorità contrastanti, come il progetto ci aveva già abituato dalle prime pubblicazioni. Un viaggio tra generi che parte dal math rock per arrivare all’elettronica di matrice tedesca, attraversando il pop, il soul e lasciando spazio, in qualche modo, ad un fraseggio rap.
Dal primo ascolto si colgono perfettamente le varie contaminazioni di genere, le tracce sono spesso caratterizzate da due parti ben distinte, quasi da sembrare un mash-up.
Due brani nella stessa traccia; si inizia con parti dalla struttura classica tipica della canzone tradizionale per arrivare lentamente a creare ambienti sonori che sfociano in finali contaminati dalle varie influenze elettroniche. Questa è anche la chiave di lettura del disco. Side A - Side B. La prima parte del disco concede molto spazio all’utilizzo della voce e alla scrittura tradizionale. La seconda parte è dominata da sonorità elettroniche che ricordano all’ascoltare quanto sia bello concentrarsi sulla sola musica, viaggiare.
IL PROGETTO
I Golfers sono Max e Claudio, sono irpini, amano le sonorità elettroniche ma anche il green. Nipoti di Tiger Woods, si sono appassionati ai drop tanto in musica quanto sul prato verde. Amano stare costantemente sotto il par, bassi pieni, sonorizzazioni fatte di chitarre e momenti d’ambiente, con il putter o ai controlli lo stile rimane sempre lo stesso.
Claudio nasce come chitarrista, Max come batterista, negli anni si sono ritrovati a suonare in vari progetti. Prima di dare vita ufficialmente al progetto Golfers, il duo Irpino ha passato molto tempo insieme in studio, producendo e suonando musica fino a quando tutto è stato organizzato in questo progetto.
Ad Agosto 2017 pubblicano “South”, il loro primo EP, con il quale hanno puntato ad unire in forma univoca sentori vapor con quella vecchia-nuova forma di vedere il dancefloor, tra sognanti beats, glitch sounds e nostalgici synths, il tutto ovviamente irrorato a dovere dai sempre più usati vinyl crackles e field recordings, ispirati a tutto quel movimento che, da James Holden in poi (passando ovviamente per Moderat ed affini), ha letteralmente riscritto l’andamento della scena elettronica degli ultimi anni. Queesto EP è stato riadattato in versione live con un light show molto suggestivo che ben si sposa con l'idea che hanno della loro musica.
Le tracce del disco in uscita, sono nate come una naturale evoluzione dei lavori precedenti, coerenti ma allo stesso tempo diversi nella scrittura e nell’elaborazione dei suoni. Si aggiungono sonorità pop con parti cantate molto importanti nella dinamica dei brani che lasciano spazio al momento giusto all’animo electro del duo, contaminato da sonorità house e techno senza perdere mai di vista la parte più melodica
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