TESTO
Volevo regalarti una canzone
Che tu potessi stringere al tuo petto
Per consolarti, riguardarti e ricordarti
Anche di quello che non ho mai detto
Per unire i punti di ogni piega
In cui si perde il mio illeggibile disastro
Per la tua scintilla di colore
Che ha raccolto i pezzi del mio cuore a incastro
Quando sono triste e neanche so perché
Magari per passato, presente o soprattutto futuro
O per la mia inenarrabile distanza dalla vita
In quegli strani momenti svuotati di profumo
Vorrei che tu capissi la magia
Che dà una parola messa al punto giusto
Di canti di uomini aggrappati alla vita
Come nella quercia i suoi rami al fusto
E immagino il tuo passato di domande
Di poca voglia di diventare grande
Di paura di non essere abbastanza
E pianti al buio della stanza
Perché qualcuno non ti meritava
E urla disperate che nessuno ascoltava
Ad ogni grido per ogni sogno che moriva
Per ogni speranza andata alla deriva
E poi tutte le parole che hai nascosto dentro
Perché a nessuno importava la tua versione
E mi commuove il fluttuare inquieto del tuo cuore
Il suo inconscio abbandono alla mia comprensione
Quella che vorrei darti, che vorrei prenderti
E vorrei vedere i tuoi occhi brillare
Quei tuoi fottuti splendidi occhi
Che ora muti stanno a vagare
Lucidi occhi di bambina
Sognatrice ingenua di felicità
Che brilli e strabrilli tra le mie mani
Mescoli piacere e responsabilità
Perché domani sarà triste
Se ti vedrò sfiorire e fallire
Ma ritrova il mio filo tra cento piste
Che i mostri qui non possono salire
Qui siamo ai margini
Dalla parte sbagliata
Guardiamo il fiume sempre dagli argini
Della sua impetuosa e travolgente cavalcata
Noi che alle feste beviamo sempre troppo
Per scordarci in fretta di un avvenire scuro
E vogliamo ridere più forte degli altri
Per ritagliarci a fatica un posto più sicuro
Noi, noi, noi ,noi…
Noi così totalmente inadatti a vivere nel mondo
Incompatibili, con questa paura che ci prende la gola
E questo senso di vuoto, di nausea e di attesa
Per questo freddo che taglia le nostre lenzuola
Perché tu non scendi da una stella
Non hai l’aureola né le ali
Ma il tuo cuore che batte e si accende
Sopra tutti i miei amori ideali
È vita che scorre nelle tue vene
Potente come un mare in tempesta
Una corrente che scende dal mare
Ci fende l’anima ci riempie la testa
E odio il tuo corpo quando mi racconta
Di tutte le altre mani che l’hanno sfiorato
Amo il tuo sguardo quando rifugge le accuse
O almeno, sarà che è così che l’ho interpretato
Saranno questi squarci di luce nel mio buio
Sarai tu con cui posso piangere e ridere
Sarà annegare nei tuoi difetti e assaporare
Nuovi rifugi in dono a questo vivere
Vorrei essere il bambino che accarezzi ridendo
L’ultima timida lacrima che ti sta per sfiorire
O anche l’ultima pagina del tuo diario
Con tutte quelle parole che non riesci a dire
E vorrei essere l’ultimo fiore
Che cogli un attimo prima di rincasare
Quando al nostra notte si farà cupa
Poi verrà il tempo e sarà temporale
E lì vorrei avere il coraggio di un padre
Che sussurra “non ci accadrà del male”
E ci crede davvero sì, ci spera davvero anche se
Non ha la minima idea di che cosa fare
Perché il segreto in fondo è non capire mai
Se ho più bisogno di te io o di me tu
Il segreto è credere sempre di aver detto tutto
E vedere ogni volta spuntare una parola di più
E vorrei spalancarti lo scrigno del cuore
Ma chiaramente ogni uomo ha il coraggio suo
E allora prendilo tu tra i denti e mordilo
Che io ho già assaggiato il tuo
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CREDITS
Testo e musica: Giovanni Salvagnini
ALBUM E INFORMAZIONI
La canzone Canzone da stringere al petto si trova nell'album Vietato l'ingresso (ai non addetti ai lavori) uscito nel 2020.
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L'articolo Giovanni Salvagnini - Canzone da stringere al petto testo lyric di Giovanni Salvagnini è apparso su Rockit.it il 2020-12-14 16:06:19
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