TESTO
E difendi il tuo misero potere dalla tua cattedra di carta
Sembri proprio uno dei tuoi vecchi re, re di Atene o di Sparta
E chissà quante cose che ti sei legato al dito,
Professionista della frustrazione, politico fallito
E come ti senti colto, come ti senti importante
Mentre snoccioli le tue nozioni vuote, come ti senti grande
E riempi dei tuoi ideali quelle menti da plasmare
E pretendi con severità che ripetano tutto uguale
E ti vedo proprio assorto nella tua matematica, nella tua letteratura
Non corri neanche il rischio di fare una brutta figura
La tua arma preferita è sempre stata la censura
Con quella puoi perpetrare la tua schifosa dittatura
E hai cura di far passare soltanto chi ti idolatra
Con parole con sorrisi con belati da capra
Ma non ti accorgi che ad ascoltarti son rimasti solo i secchioni,
Tutti con la testa ancora piena di vane illusioni?
E devi stare attento a non assuefarti troppo mentre giochi a fare il re
Che appena esci per la strada diventi la preda di tanti altri uguali a te
Altri instancabili paladini delle leggi e delle morali
Contro chi passa in bicicletta sulle zone pedonali
E se persino i bagnini sembrano signori contro i ragazzi sul lungomare
Allora almeno tu che studi così tanto questo me lo saprai spiegare:
Perché appena si trova in mano un minimo potere da gestire
L’uomo lo rivolge subito contro chi sa che non gli può reagire?
E invece devo stare attento a parlare semplice senza parole complicate
Perché so che vai in difficoltà senza le tue note commentate
Senza ore e ore di pagine inutili, “anche questa l’ho letta”
Che poi a cosa servono se non a tracciare altre vite usa e getta
Ma questa non è tutta colpa tua, eroe senza coraggio
Sei solo una piccola parte di un ben più grande ingranaggio
E io sogno ancora un mondo dove avrete pagato per tutto il tempo che ci avete rubato
Tu che nascondi le tue prepotenze sotto un sorriso largo e puro
Io reietto a scrivere canzoni che non ascolta mai nessuno
Ma per dirti che sei peggio di un criminale e sai, non tutto si aggiusta
Perché tu fai le stesse cose ma credi di stare dalla parte giusta
Tu fai le stesse identiche cose con la convinzione di stare dalla parte giusta
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CREDITS
Testo e musica: Giovanni Salvagnini
ALBUM E INFORMAZIONI
La canzone Signor Professore si trova nell'album Vietato l'ingresso (ai non addetti ai lavori) uscito nel 2020.
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L'articolo Giovanni Salvagnini - Signor Professore testo lyric di Giovanni Salvagnini è apparso su Rockit.it il 2020-12-14 16:06:19
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