«Per scrivere Malamocco ho cercato di non pormi alcun tipo di limite, ma allo stesso tempo la mia volontà era quella di ottenere un suono omogeneo. Adele Nigro (Any Other), è stata una figura fondamentale per la realizzazione di questo disco, sia per un aspetto emotivo e motivazionale, che per uno strettamente pratico.
Ha avuto un ruolo poco convenzionale, a metà tra esterno ed interno, ma se c’è un’altra testa e anima in questo disco è la sua. Mattia Savelli, che ha curato il contenuto grafico, è stato di grande supporto. Con lui condivido, talvolta in modo speculare, gusti e approccio, e ci siamo trovati su uno stesso piano ideale, pur venendo da strade diverse. Non è un musicista e il suo punto di vista è sempre stato prezioso perché scevro da una serie di minuzie che si rivelano essere poco importanti, a conti fatti. Essenziale è stato l’apporto di Niccolò Fornabaio e Roberto Dibitonto, rispettivamente batterista e sassofonista. Hanno eseguito parti scritte da me, che lasciavano però spazio ad ampi momenti di libera interpretazione. Ci hanno messo il cuore nel suonare ciò che gli era stato chiesto, ed è una cosa che personalmente ho percepito e apprezzato
molto, e credo che nel disco si possa sentire.»
«Halfalib fondamentalmente sono io, una persona piuttosto introversa di 25 anni, nata e cresciuta a Milano.
Malamocco è un disco che parla di comunicazione ad alta densità emotiva, con l’esterno e con se stessi, di ego conflittuali e della loro risultante. Dall’estremo del perdere contatto con se stessi, essere senza un’ancora, sentirsi alienati da uno o da tutti gli aspetti della propria personalità, a quello di avere un forte senso di sé, essere la propria ancora, stare bene con il proprio istinto.»
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L'articolo Biografia Halfalib di Halfalib è apparso su Rockit.it il 2017-01-31 15:55:08