Melting pot di generi e sentimenti apparentemente distanti tra loro che corrono via lisci come l’olio, dai pezzi “protoblues” e perfino “soul” con chitarre calde, marce e sferraglianti, alla wave più nichilista e ossessiva con ritmi e paste sonore algide come una gelata in piena estate, tutti i pezzi sono pervasi da un sentimento decisamente “pop”.
Testi concisi, strutture semplici, melodie a presa facile, canzoni quasi tutte sotto i 3 minuti e ½ che parlano di rugiada, piedi nudi, vite precarie alla classica noia di provincia dimenticata ma, soprattutto del polline che in primavera accende le giovani ragazze……
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