L’esordio omonimo si era già affermato come episodio convincente ed esplicativo rispetto alla rotta artistica di Hey Saturday Sun; grazie all’esperienza precedente, l’artista ha potuto progredire nella propria evoluzione musicale e approdare al nuovo VHS. In questo nuovo lavoro, Hey Saturday Sun ha scelto di cimentarsi con un duplice codice espressivo, articolato esplicitamente nel disco in due sezioni: la prima parte, realizzata principalmente al pc, mostra chiaramente l’affinità con le sonorità dell’elettronica contemporanea e plasma atmosfere algide e siderali; nella seconda parte, grazie anche ad un uso più consistente di una strumentazione analogica vintage, l’opera vira verso il synthpop, ispirato tanto ai migliori 80s quanto alle sigle di telefilm e videogiochi. L’unità del lavoro, al di là delle variazioni di atmosfera, è garantita dalla struttura dei brani, tutti organizzati secondo una combinazione di parti ritmiche, synth, sample presi da YouTube; i pezzi nascono dalla stratificazione di suoni a partire da un’idea embrionale: VHS dimostra di essere mosso da un’autentica urgenza espressiva, non cercando la compiacenza del grande pubblico tramite espliciti e troppo facili riferimenti ad altri artisti, ma perseguendo i propri obiettivi musicali in modo lineare e coerente.
Link al video: https://www.youtube.com/watch?v=FMi3vOX7W2o
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L'articolo Biografia Hey Saturday Sun di Hey Saturday Sun è apparso su Rockit.it il 2015-05-06 11:03:17