TESTO
per te parole a cui ho smesso ormai di credere
parole un po’ più vuote che era meglio lasciar perdere
parole che ho sognato di dire ma che mi spaventano da sveglio
sono tutto ciò che mi resta per cercare di stare meglio
sarà per questo che neanche oggi le parole prendono forma
o è perché non ha senso parlare se nessuno più le ascolta
e ciò che resta è un’altra domenica in cerca d’aria che non torna
mentre la luce soffusa mi schiaccia il petto un po’ per volta
e mentre coniugo il mio presente fra congiuntivo e condizionale
vorrei solo svegliarmi ieri, ora che so come non farmi male
anche se quella è una lezione che continuo a non ricordare
perché i miei appunti son fogli tersi che ho avuto paura di sporcare
ma quanti quaderni dovrò accumulare per riuscire a trovare il lume?
quante parole sbagliate servono per vedere una direzione?
quante ne vanno perse col tempo, perché dedicate a troppe persone
che in fin dei conti è sempre la stessa e ciò che cambia è solo il suo nome?
—
RIT:
parole pazienti come ogni sana decisione
prive di direzione ora risuonano atonali
urla trasparenti, pulviscolo nell'aria
anche per occhi acuminati come lame di pugnali
segnali inesistenti in cerca di destinatari
vetri sotto i denti che lenti squarciano i polmoni
pensieri discordanti tra pareti senza volti
rinchiusi affinché nessuno stoni
—
non riconosco alcuna forma se cerco ordine in mondi inquieti
paralizzato finché la notte non mi avrà svelato i suoi segreti
e mi chiedo se perdere questo faccia davvero altrettanta paura
della conseguenza di una confessione: il pensiero di troppo che ha te come cura
la mia voce è insicura tranne quando ti parla come per gioco
e piuttosto che perdere questo forse mi accontento di valer poco
della tua testa sopra la mia spalla e della tua mano che mi porge i viveri
ma se poi non ti pronunci io con che coraggio ti spiego i miei brividi?
perché io non affido alla sorte la scelta delle mie parole
e forse tu cerchi di fare altrettanto prima di fidarti d’altre persone, perché
troppe son state le storie nate in lacrime e spente in cenere
piangi se nessuno ti vede e aspetti piuttosto che credere in venere
perché siamo disposti a viaggiare bendati soltanto se il cuore è colmo
senza osservare ciò che è velato come l’acrostico del salmo
ti porrò il mio palmo anche se il silenzio non troverà un volto
ed è fuggito in un dubbio insonne l’ennesimo attimo che non ho colto
—
RIT
—
se mai dovessi ritrovarti nello spazio riempito da gesti morbidi,
che generano, rasentandosi, lievi e dolci pianti di theremin,
tu guardami disarmarmi dalle incertezze che mi stanno inquinando
accetterò anche di non essere parte di ciò che vai cercando
così forse dopotutto sarà un po’ più facile anche parlare
se avrò capito come leggere senza ripetere a memoria
saprò distinguere e interpretare anche le ragioni del tuo tacere
ascoltando le pause scoverò il cuore che agita l’aria
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ALBUM E INFORMAZIONI
La canzone mamihlapinatapai si trova nell'album ultima necat uscito nel 2023 per Mille Piccoli Cieli.
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L'articolo hinab - mamihlapinatapai testo lyric di hinab è apparso su Rockit.it il 2023-10-25 12:16:35
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