Humanature è il punto di vista di un essere umano filtrato attraverso la macchina; è’ il parlare con
voce fisica davanti alla superficie platistificata.
‘Personal Computer’ arriva come il primo capitolo ed anteprima: ci suona il ritmo del tempo attuale, in cui il rapporto umano ha cambiato modalità. La fisicità e la condivisione diretta vengono filtrate attraverso apparecchiature, schermi e connessioni.
Ci si guarda con occhi virtuali, ci si ascolta con orecchie virtuali, ci si tocca con mani virtuali. Oppure non ci si guarda, non ci si ascolta, né tantomeno ci si scambia un contatto umano e reale, presi della necessità di mostrare se stessi nelle grandi bacheche di social networks ed affini.
‘Personal Computer’ è il ‘troppo’ che ‘stroppia’, quando l’utilizzo intelligente e sano dei mezzi moderni viene sacrificato in nome del rituale quotidiano, meccanico ed accanito.
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