Iperattività mentale e noia, vite che scorrono nella paura di cadere e nell’impossibilità di agire. Suggestioni radicali, dalla letteratura cannibale di Aldo Nove alle contraddizioni di Bret Easton Ellis, rendono possibile riconoscere in Mia Wallace, di Pulp Fiction, un esempio lampante del significato del brano: una fatale frantumazione dell'io schiacciata dall'impulsività irreversibile che la ricerca di emozioni forti inevitabilmente porta.
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