Se Non Mi Tengo Volo

Se Non Mi Tengo Volo

I Carnival

2015 - Rock, Indie, Pop rock

Descrizione

‘SE NON MI TENGO VOLO’ parla di quando saremo vecchi, di droghe leggere, di lavoro e di vizi.
Rappresenta la nostra vita in questo momento, quello che stiamo vivendo. Abbiamo deciso di investire tutto nella musica (in tutte le sue form) e questo ci ha permesso di dedicarci 24 ore al giorno al nostro progetto. La carica emotiva che ne deriva si è ovviamente riversata nel nuovo disco che, rispetto al primo (SUPERSTELLAR), ha atmosfere meno tese, meno cupe. Le armonie e i testi sono più leggeri all’ascolto, più accessibili, diretti, allegri, liberi (sia nelle strutture che nelle parole).
Decidere di abbandonare tutti i lavori in cui eravamo impegnati singolarmente e di dedicarci esclusivamente al mondo musicale (il nostro mondo) ci ha permesso in un qualche modo di distenderci (mentalmente) e di esprimere al massimo la nostra creatività. E non è un caso che questo disco sia stato scritto e registrato in un solo mese. Ci siamo rinchiusi nel nostro studio, solo noi 4, e abbiamo jammato 6/7 ore al giorno, registrando sempre ogni singola improvvisazione. Poi ore e ore a riascoltare e a selezionare gli spunti per noi più significativi, fino ad arrivare ai pezzi finiti. ‘LA PSICHE INVERSA’, ‘ORA CHE NON HO PIU’ TE’ e ‘E ME NE SBATTO IL CAZZO’ sono pezzi “buoni alla prima”. Abbiamo deciso di cogliere l’attimo, di sfruttare la possibilità di fare ciò che più amiamo e desideriamo nella vita (in poche parole, di inseguire la felicità) e questo non poteva non influire sulla nostra evoluzione artistica. E invitiamo tutti a seguire i propri sogni (e di conseguenza, la propria felicità) e di “sbattersene il cazzo” degli schemi prestabiliti da questa stupida società. Perché poi, quando saremo vecchi, l’unica cosa che potrà veramente renderci realizzati e soddisfatti sarà guardarsi indietro e poter dire: “Ci abbiamo provato”. E questo a prescindere dal “risultato” ottenuto.
Purtroppo al giorno d’oggi è sempre più difficile (sicuramente in Italia) poter anche solo pensare di fare della musica un”mestiere” (anche se fatichiamo a definirlo tale). Non hai contro solo lo Stato (che fatica a riconoscere lui stesso dignità professionale alla musica e più in generale all’arte), ma “l’opinione pubblica” al gran completo: “che lavoro fai?” “il musicista” “si ma dico di vero lavoro?”. Questo rende tutto più complicato, ma anche più stimolante. Come diciamo sempre (scherzando) tra di noi, speriamo di vincere un disco d’oro solo per poter mandare la foto a tutte quelle persone (a noi più o meno vicine) che ci ricordano ogni giorno che non ce la faremo. Perché si, abbiamo una lista nera di “gufi” che viene constantemente aggiornata.
Il messaggio di questo lavoro viene quindi riassunto nel titolo dell’ultima canzone: ‘E ME NE SBATTO IL CAZZO’.

Credits

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