Descrizione

“Abissale” è un “flusso di coscienza domenicale” come lo definisce l’autrice Francesca, tastierista e cantante del trio emiliano autodefinitosi “slalomisti del pop corrotto” e autore di un pop elettroacustico sempre più ricco e variegato.
Dopo l’uscita dei due precedenti singoli, “Lo so, lo so” e “Corse ad ostacoli”, Il Peggio è Passato condivide un’ulteriore sfaccettatura del proprio repertorio: una “scheggia strumentale” dal feeling astratto e surreale che uscirà direttamente in formato video.
“Abissale” perché il brano è emerso con naturalezza dal subconscio.
Come direbbe David Lynch siamo scesi giù, “in acque profonde”.
Francesca ci presenta così il brano:
“Abissale” è uscita di getto movimentando un solitario pomeriggio domenicale durante il primo lockdown. Avevo in testa gli accordi di un brano di IPEP di cui studiavo un arrangiamento, “Cristi strafatti”, tant’è che le parole pronunciate dalla mia voce all’inizio sono proprio tratte da quella canzone. Quel pomeriggio la ricerca dei suoni mi prese talmente la testa da portarmi in un’altra dimensione. Alla fine mi ritrovai a suonare altro; decisi di registrare tutto e quando feci ascoltare il risultato ai miei compagni di viaggio mi dissero di essere subito entrati in sintonia con quello che loro consideravano già un nuovo brano.
“Abissale” è presto diventata un tutt’uno col suo video, che è opera di Lorenzo Zardi, uno che nella vita fa tutt’altro, ma che per passione è un collezionista seriale di immagini, filmati e ricordi.
Nel video scorrono immagini personali legate a momenti di solitudine, quella bella, in cui ti perdi nei tuoi pensieri e nei tuoi luoghi: i luoghi dell’infanzia e dell’adolescenza, i luoghi della vita, in cui hai vissuto e in cui hai esplorato per la prima volta l’esistenza e i sentimenti che ne fanno parte.
Lorenzo ha sentito la traccia nascere e svilupparsi e quando l’ha ascoltata nella sua forma definitiva ha pensato di utilizzarla come colonna sonora nel montaggio di queste sue riprese, fatte anni fa con una vecchia telecamera. Non c’è trama, non raccontano una storia…se non ricordi. Il ritmo e la successione di immagini sono stati suggeriti semplicemente dall’incedere del pezzo.

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