Sesto album per il peso del corpo, 'le metamorfosi' segna un'ulteriore svolta all'interno della produzione del cantautore. La nuova formazione che lo accompagna sveste i panni acustici e scrive undici canzoni graffianti e rabbiose. La lirica si spoglia, i versi diventano asciutti e le parole corrono sul filo, in continuo equilibrio tra negazione e significato. Il singolo che anticipa il disco, disponibile su tutte le piattaforme web, dà il nome all'intero album e rappresenta al meglio il progetto, grazie a una scrittura icastica e sincopata che non dà scampo a immagini e parole. La scrittura del cantautore bergamasco abbandona l'universo colto e citazionista, cifra stilistica del precedente 'le cose vanno usate le persone vanno amate', e approda a un linguaggio scarno e
minimale, con echi di un immaginario visivo americano che tende a Richard Yates, Raymond Carver, Sherwood Anderson e John Fante. Mentre i lavori precedenti accostano liriche intime e familiari alla ricerca linguistica di poeti come Fabio Pusterla e Michele Mari, 'le metamorfosi' si spinge oltre la frontiera, abbracciando la cultura giapponese (kitsunetsuki), gli haiku (canto orfico) e la tradizione zen (le metamorfosi).
Oltre alla già citata America degli States e della solitudine ( passato remoto ed eccomi), si ascoltano assonanze manouche tipicamente francesi e spensierate (lamerica), echi di psichedelia sospesi tra
Syd Barrett e William Blake (medusa), caldi abbracci rassicuranti con atmosfere alla Penguin Cafe Orchestra (canto orfico e la costruzione di un guscio). Il tema della trasformazione passa così sottotraccia, da canzone a canzone, creando un leitmotiv che inizia con una voce che afferma rabbiosa: sono solamente un uomo e culmina con un canto all'universo, che è curvo e si può bucare come un guscio per guardare fuori. All'interno delle undici canzoni, la creatura che canta vestirà di volta in volta la pelle degli alberi, di volpi, colombe e fiori. Si allungherà in radici e rami, si scaverà una tana all'interno di un corpo, ne uscirà come da un guscio e assisterà con meraviglia alla metamorfosi di tutte le cose.
L'album è prodotto e registrato da Andrea Facheris, presso il Loft -1 recording studio. Verrà pubblicato con undici copertine diverse, frutto della collaborazione con UAU il festival. Ogni illustratore ha ascoltato una delle undici canzoni che compongono il disco, realizzando una copertina dedicata che è stata stampata in soft touch e serigrafata con lucidatura UV.
Presentato in anteprima assoluta domenica otto settembre durante il festival esterno notte, presso l'Auditorium di Bergamo.
le metamorfosi
il peso del corpo
Descrizione
Credits
CREDITS
andrea arnoldi _ voce e chitarra
andrea manzoni _ chitarra, chitarre elettriche, slide guitar, cori
leonardo gatti _ violoncello, cori
roberto frassini moneta _ contrabbasso, cori
sebastiano ruggeri _ batteria, percussioni, shakers e catene
matteo lipari _ viola
jacopo ogliari _ violini
marina casazza _ secondi violini ne 'le metamorfosi'
francesco muratori _ fagotto
matteo carminati _ clarinetti
mattia sonzogni _ sax soprano e sax contralto
matteo sapia _ oboe
paolo camponuovo _ sax soprano ne 'lamerica'
loris guastella _ vibrafono
luigi cortinovis _ bouzouki
beatrice sberna _ voce in 'l'amore ti fa bene', cori
daniele nava _ voce in 'canto orfico', cori
giulia deval _ cori
sabrina oggero viale _ cori
erika sofia sollo _ cori
ILLUSTRAZIONI
eccomi _ simone tormento
le metamorfosi _ jacopo aiello
l'amore ti fa bene _ valeria santamaria
lamerica _ guido scarabottolo
passato remoto _ federica crispo
tentativi di avvicinamento _ cinzia franceschini
ex voto _ martina burgoa flores
kitsunetsuki _ giorgia brugnoli
canto orfico _ martina sobacchi
medusa _ margherita perugini
la costruzione di un guscio _ alessandra di paola
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