Infatti sono riconoscibili alcuni elementi espressivi tipici, come i ‘noise’ elettrici della chitarra che si alternano o si intrecciano alle melodie e agli arpeggi dei synth elettronici; le composizioni sono quasi esclusivamente strumentali; la ricerca del timbro e dell’impasto sonoro trovano la loro giusta dimensione in pezzi di ampio respiro e internamente divisi in movimenti, vicini concettualmente alle suite della musica classica; e lunghe espressioni emotive ed introspettive non è difficile che vengano risolte, improvvisamente, dall’elettronica e dalla melodia.
La dilatazione dei tempi nasce, però, anche da un’altra esigenza stilistica: la composizione è influenzata da un immaginario di tipo cinematografico, e la durata risponde ad una necessità quasi filmica -i loro pezzi, di fatto, potrebbero essere delle colonne sonore-; inoltre, i movimenti, le varie idee musicali, dialogano all’interno dello stesso brano come le inquadrature e le sequenze in un ‘montaggio’ musicale, che di certo rende meno canonica la loro struttura. Questa fondamentale parte visiva si concretizza nei live con l’uso di video-proiezioni, che accrescono la natura suggestiva dei concerti.
Non è certamente avanguardistica la loro musica, non possiamo definirla ricerca musicale nel suo originale senso storico ma sicuramente viene dal desiderio di suonare qualcosa che loro stessi ascolterebbero volentieri.
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L'articolo Biografia Il Rumore Del Bianco di Il Rumore Del Bianco è apparso su Rockit.it il 2020-12-27 16:42:09