Su via Posillipo si affaccia la Chiesa dell’Addolorata, una delle chiese storiche di Napoli. In stile neoclassico e sorta durante la prima metà del XIX secolo, oggi la struttura è chiusa al culto a causa del suo modesto stato conservativo, ma rimane uno dei simboli della zona e della città. La Madonna Addolorata, a cui è dedicata, è una delle icone più affascinanti e rappresentative del mondo cattolico: tradizionalmente, infatti, dalla lettura dei Vangeli i cristiani hanno enfatizzato i cosiddetti "sette dolori" affrontati dalla Vergine. Per questo il ritratto della donna è spesso doloroso, e talvolta la si vede piangere.
Il suo occhio in lacrime e l’appellativo Addolorata con cui la Madonna può identificarsi, sono l’immagine stilizzata e il nome che tre giovani artisti napoletani si sono dati per fare musica: "Li abbiamo scelti perché sono il simbolo della nostra città", dice Bellettini (Francesco Sigiu Bellettini), uno dei tre. "E perché ci piace piangere", aggiunge Apostoli (Joseph Troia), mezzo serio mezzo non si capisce. "Ma soprattutto ridere", conclude Demarino (Matteo De Marino), con il sorrisino che spunta dal ghigno della bocca.
Noi li conoscevamo già perché sono tre dei quattro rapper di Hell On Mask, il collettivo che ha spopolato su Kickstarter con Decameroom durante il lockdown di marzo. E perchè Bellettini ci aveva aiutati a ricordare la musica dell'amico Emon Haze, il giovane rapper scomparso il 17 luglio del 2019, con cui il progetto Addolorata cominciava ad essere già vagamente pensato.
Del tutto indipendenti – pensa ai mix e ai master Tom Trigger, amico producer che, tra gli altri, ha prodotto anche Geolier –, i tre sono un gruppo del centro storico di Napoli. Dove (a differenza di altre città come Roma o Milano), in realtà non è presente una forte scena. Perché la scena napoletana si sviluppa fuori dal centro, mi spiegano i tre: "Che noi sappiamo, a parte i Co’Sang che hanno fatto la storia e altri rapper nascosti che fanno old school, oggi non c’è un granchè nel centrissimo di Napoli. Fanno musica fuori, verso nord, a Secondigliano e dintorni, in direzione di Caserta".
Insieme – classe ’92, Bellettini e Apostoli vanno al liceo insieme e incontrano Demarino all’Accademia di Belle Arti –, invece loro guardano il mondo dal cuore di Napoli. E difronte le assurdità della società contemporanea, un po’ ridono, un po’ piangono: "Facciamo lol rap. Anche se sotto sotto, dentro abbiamo una vena sad, che uscirà fuori con San Domenico, il pezzo in uscita tra un paio di settimane", dice Apostoli.
Un pezzo un po' indie un po' anni ’80 molto emotivo, che parlerà in generale di quelle serate in cui esci con gli amici per divertirti, ma in realtà bevi solo per dimenticare. L’alcol ti sale male, stai super depressa e vorresti solo tornare a casa per disperarti da sola. Un pezzo scritto da Demarino pensando a uno dei periodi più tristi della sua vita, quando la ragazza del tempo lo mollò dopo otto anni – che strazio, soffrire per amore! –, e uscire tutti i giorni in realtà non lo aiutava: "Nel brano c’è tutta la mia esperienza triste", dice.
Ma San Domenico è un pezzo anomalo per Addolorata, che per il resto del tempo ironizza sul mondo: "Quando inseriamo determinati ragionamenti nei testi vogliamo far passare certi messaggi nella speranza che ci ascolta li colga, ma quello che alla fine davvero ci interessa è che la nostra musica sia d’intrattenimento e faccia divertire", dice Bellettini. "In questo modo parliamo di problemi sociali in maniera energica e ironica. Ci piace cazzeggiare e ci piacciono le punch-line, anche se a volte torniamo seri", aggiunge Apostoli.
Ci sono tante cose belle dei tre, oltre la musica: sono uno spasso e parlano di cose interessanti in un modo che incanta, dispiegando lettera per lettera concetti semplici che si potrebbero riassumere in due parole (ma loro sono napoletani e ce l’hanno nel sangue la chiacchiera, così come la straordinaria capacità di farcire con i dettagli per rendere tutto più buono).
Poi, si vede che si vogliono bene, e osservarli da fuori che si cazziano e parlano l’uno dell’altro è una goduria: "Se c’è una persona che dice la cosa sbagliata al momento sbagliato quella persona è Demarino. Decisamente inopportuno, la cosa peggiore è che è anche orgoglioso di esserlo. Logorroico, primadonna, lo imbavaglierei volentieri per legarlo su una sedia e chiuderlo in soffitta quando dobbiamo fare un’intervista", dice Apostoli.
Bellettini, invece, fuma come una vecchia prostituta in menopausa e risolve tutti i problemi a tarallucci e vino, anche quelli gravi. Si carica sempre di mille progetti senza calcolarne la reale fattibilità, e quando la sera lo chiami per scendere con gli amici lui è già a letto. Infine, Apostoli per Demarino è uno spocchioso intellettuale: "Di quelli che se gli consigli un film ti dicono 'Sì, lo vedrò', ma dopo quattro anni ancora non l'ha ancora visto, e poi ti racconta di aver visto un film di 7 ore su un cavallo... In bianco e nero".
Ad oggi sono usciti sette singoli, che poi ritroveremo in Zero Contenuti, l’album in uscita (che in realtà di contenuti ne ha, eccome): "Avevamo presentato il disco già un paio di volte, ma la fortuna di non essere famosi ha permesso che potessimo cambiare idea, cancellarlo dalla faccia della terra e ripresentarlo in un secondo momento, ora che abbiamo fatto ordine mentale", spiega Demarino.
"Il primo grande lusso di non essere famosi", ironizzano i tre. "E il secondo è poter dissare la gente", ridono. Peccato, però, perchè loro se ne fottono dei dissing: vogliono bene a tutti. "Al massimo ci dissiamo da soli, dato che già ci odiamo tra di noi", dice Demarino, e Apostoli precisa: "Non abbiamo bisogno di odiare qualcun altro". "Se qualcuno ci fa un dissing noi porgiamo l’altra guancia, e siamo contenti, perché significa che allora avremo spaccato", chiude Bellettini.
Addolorata gioca con i trend topic. Dagli argomenti più frivoli della società contemporanea, ai più complessi: dai gatti alla moda, il Coronavirus, il meraviglioso mondo dell’Internet, senza dimenticare di passare da Salvini. "Vogliamo dimostrare che si può essere fighi senza seguire i topic comuni a tutti", spiega Demarino. "Vogliamo rendere figa la normalità e rendere accattivante vestirsi da Decathlon, o essere Povero", aggiunge Aposotoli, e continua: "Noi vogliamo essere 'i normali-speciali', perché essere normali è la nuova avanguardia", dichiara Apostoli.
Normie, altro super pezzo che uscirà breve, ha come tema proprio la necessità di mostrare la normalità sotto una luce positiva: "In questo mondo di speciali siamo normi", canta il ritornello. Il brano cerca di smontare la mentalità da social (e soprattutto da IG) per la quale tutti siamo star e tutti vogliamo essere famosi. I cosiddetti 15 minuti di notorietà di Andy Warhol: anche se hai 300 follower e non ti caga nessuno, ti senti vip nel momento in cui pubblichi qualcosa, perché c’è qualcuno che ti guarda.
Altro tema a cuore per i tre dell’Addolorata è la critica nei confronti dell’iper competitività tra i rapper e il fatto che nel rap si debba per forza essere maschi alfa: "A noi piace piangere", dice Apostoli. E continua: "Per la musica trap, invece, devi essere sempre performante, devi essere sempre al top, devi avere i soldi, devi essere superiore agli altri. E questa cosa in realtà mette sotto pressione il pubblico. Vogliamo fare una cosa più sciolta ed essere noi stessi, pure con dieci euro a weekend", e immaginatevela detta con una bella cadenza napoletana.
Essere sé stessi significa anche non contraddirsi, e non produrre testi e musica che non li riguarda: "Se Addolorata facesse un pezzo per dire 'uo che figata la bamba', sarebbe poco credibile", dice Bellettini. Eppure, spesso, per dimostrare the real street attitude, la musica segue per forza un trend e cavalca le correnti: “Da anni si porta avanti la moda della trap americana, del ghetto, del vestirsi di marca. La nostra idea è dire sempre il contrario di quello che dicono tutti", riassume Bellettini.
In Garfield si gioca molto su questo concetto: "I gatti hanno sempre spaccato, ma non nella trap. In quel mondo lì non sono un trend topic, ma nel nostro sì", spiega Apostoli. Un brano a doppia faccia: nella prima parte Addolorata urla come un dannato – in riferimento a tutta quella wave segnata dagli FSK e da Ghostemane, un metallaro che si è dato alla trap in America – per presentarti il rapper che vorresti emulare se vuoi raggiungere il successo. Poi, nella seconda parte, i tre rappano in maniera naturale, per mostrare chi sono veramente.
Decathlon è un altro pezzaccio di cui vale la pena parlare. L’idea nasce dai video di Quanto costa il tuo outfit?, in cui viene chiesto a ragazzini di quattordici anni (o su di lì) di mostrare i vestiti che indossano, specificando prezzo d’acquisto e brand. Hanno sempre addosso prezzi folli, tra vestiti, gioielli e scarpe (a volte in serie limitata), comprati necessariamente con i soldi dei genitori, data l’età. Nella fattispecie si tratta sempre di abiti dal dubbio gusto: "Fammi capire, tu spendi 5.000 euro e ti vesti pure di merda? Noi ci vestiamo da Decathlon e stiamo una favola", dice Demarino.
In genere, quando Addolorata partorisce un pezzo, l’idea nasce da uno dei tre, che ha in mente una linea melodica e un argomento da trasformare in lol rap: "È una cosa che funziona, perché c’è un equilibrio. Ognuno di noi sa quando fare un passo indietro, se l’idea parte dall’altro", dice Apostoli. Ad esempio, in Povero, la prima strofa e il ritornello l’aveva scritta lui e gli altri hanno continuato, sviluppando insieme un percorso coerente.
Giovane Stagionato Freestyle, l’ultimo singolo uscito il 31 dicembre 2020, anche se improvvisato il giorno di Natale, non è nato in maniera così diversa: "E partito tutto da un video di Berlusconi. Abbiamo cominciato a farci su un freestyle e il pezzo è nato in maniera spontanea". Poi, si è aggiunto Tha Segreti, che in realtà è Pasquale Segreti, il loro primo fan: "Ascolta tutto in anteprima e ci offre da bere (è l’unico tra di noi che ha un lavoro). Quando gli abbiamo mandato la bozza del pezzo ci ha scritto sopra una strofa, ci è piaciuta e l’abbiamo chiamato a registrare. Ora siamo sicuri che farà la storia della musica", prevede Bellettini.
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Bellettini, quando gli domando se veramente va Tuttomale bro, per conoscere il suo punto di vista sulla situazione attuale nel mondo musica, risponde: "Per me in Italia oggi la musica sta attraversando un momento magico. Quando io avevo 16 anni non esisteva una produzione così ampia e seguita in lingua italiana. O meglio, esisteva, ma la nostra cultura musicale era filtrata dai media americano-centrici, come MTV".
"Oggi la risonanza mediatica che ha la musica italiana, anche grazie allo streaming, è molto maggiore e non so se dipenda davvero da Internet e dallo streaming, ma sono felice che oggi un ragazzino può trovare un nostro brano nel suo Release Radar di Spotify, e scoprire quanto è vasto e pazzo il mondo della musica. Io sarei stato il sedicenne più felice del mondo con una tecnologia del genere tra le mani”, dice.
Anche Apostoli è d’accordo: "Nella musica c’è un sacco di roba interessante. Quest’anno a X Factor è arrivato in finale uno come N.A.I.P. Non è una cosa da niente, è un segno importante. Forse, l’immaginario degli ultimi anni si sta esaurendo e il pubblico è contento di vedere cose nuove e originali".
Demarino è un po’ più critico: "La musica ha perso un po' di sacralità a favore di una diffusione massiva e veloce. In parte sono contento di questo cambiamento. Anche se prima, quando compravo un disco lo ascoltavo in loop e lo imparavo a memoria. Oggi, quando esce un album nuovo lo ascolto con più superficialità e se mi annoiano delle tracce le skippo facile, perché ho altri tre album nuovi da ascoltare. Questa rivoluzione dello streaming mi da' di più, ma mi rende anche più pigro. Allo stesso tempo, però, ha sottratto un po’ di potere alle grandi case discografiche e lo ha ridistribuito a caso tramite i famosi algoritmi. Sono curioso di vedere come evolverà nei prossimi anni".
Prima di salutarci, chiedo ai tre dell'Addolorata quale sarà the next no-trend topic che svilupperanno per il prossimo singolo. L’idea ce l’ha già Bellettini, che per tutta l’intervista è sparito e riapparso a intermittenza oscurato dalle gallerie. È in autostrada, in viaggio verso D di Domodossola per lavoro, e si capisce mezza parola ogni tot: "Il prossimo singolo, forse, si intitolerà Soviet Dream. Dobbiamo sfottere il sogno americano realizzando il peggiore dei sogni possibili: un sogno in cui nessuno ce la fa". Geniali.
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L'articolo Addolorata, Napoli piange lacrime lol rap di Claudia Mazziotta è apparso su Rockit.it il 2021-01-22 17:15:00
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